“Il Comune ha fatto la propria parte. Da mercoledì si aprirà una nuova fase e ora toccherà alla Regione assolvere subito ai propri doveri intervenendo in modo risolutivo sull’amianto”, ha dichiarato il sindaco di Pescara stamane, “come primo responsabile della salute pubblica continuerò a seguire da vicino la situazione della struttura, gli interventi di manutenzione che comunque la Regione ora dovrà attuare con tempestività, pronto a porre in essere ogni atto necessario, anche perentorio, per garantire la tutela dei cittadini di Pescara e la salvaguardia di quell’area. E su tale intervento non tollereremo lassismi, ritardi o temporeggiamenti”, afferma rispondendo agli inviti di assunzione di responsabilità giunti ieri da parte del capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio. Se lo dice il sindaco, penserebbe il pescarese medio, siamo arrivati a capo.
E invece no, perché le brutte notizie paiono arrivare dalla Giunta (amica) Regionale, come denunciano lo stesso Di Pietrantonio e il suo vice Enzo Del Vecchio: “Tra accuse trasversali, l’assessore Carpineta sentenzia che la Regione non può correre dietro le fantasticherie dei consiglieri comunali pescaresi e quindi quei 300.000 euro precedentemente individuati prenderanno un’altra strada e soprattutto Pescara si terrà quella bella cartolina con tanto di degrado e di pericolo igienico-ambientale”, commentano la decisione di non bonificare l’amianto ne abbattere completamente i capannoni dell’ex Cofa.
A questo punto rimane solo da stare alla finestra e aspettare come andrà a finire. L’unica certezza sta nell’accordo del Pd con le Parole del sindaco quando dichiara: “L’ex Cofa è chiaramente una superficie strategica per il futuro sviluppo del nostro territorio, ma la nostra prima preoccupazione è rivolta alla tutela di coloro che risiedono, lavorano o gravitano nell’area e che intendo salvaguardare in ogni modo”. Lo scontro Comune-Regione è ora formalmente aperto.
Daniele Galli