Pescara. Mentre sulla Strada Parco i manifestanti continuano la propria lotta, sulla sponda opposta c’è chi ne conduce un’altra di lotta: quesito dominante per entrambe Filoviasi, filovia no? Domani, venerdì 22 ottobre, con il senatore Glauco Torlontano verrà consegnata al Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono la petizione con le 10mila firme raccolte a favore della realizzazione della filovia sull’ex tracciato ferroviario.
Diecimila persone hanno aderito alla raccolta lanciata dall’Associazione Sos Inquinamento e chiedono all’amministrazione comunale, alla Gestione Trasporti Metropolitani e alla Regione Abruzzo di accelerare quanto più possibile la costruzione di un’infrastruttura ‘fondamentale’ per realizzare una via di collegamento tra Pescara e Montesilvano realmente alternativa all’uso del mezzo privato. Lo ha annunciato il consigliere comunale Michele Di Marco, del gruppo Pescara Futura
“Pescara ha una necessità ormai inderogabile – ha sottolineato il consigliere Di Marco -: quella di dotarsi di nuove vie di collegamento destinate alla mobilità sostenibile. Ha bisogno di una rete efficiente di piste ciclabili, ma ha bisogno anche della filovia o metropolitana leggera di superficie, un asse di collegamento riservato, dedicato, che dovrà consentire di connettere velocemente le due città adriatiche incentivando gli automobilisti a lasciare la vettura privata nel parcheggio di scambio previsto nell’area dei Grandi Alberghi per raggiungere la città a bordo del filobus. Un’alternativa che ci consentirà anche di allentare la morsa delle auto in viale Bovio dove si sono raggiunti livelli di concentrazione di polveri sottili ormai insostenibili. Il problema è che però attualmente non disponiamo di strade alternative”. E se a Di Marco domandiamo cosa ne pensa della protesta del Comitato No Filovia, dice che la comprende, ma allo stesso tempo la definisce immotivata. “E se, come dice il Comitato anti-filovia, dobbiamo tener conto delle 1.380 firme depositate al Prefetto – sottolinea il consigliere – per chiedere la sospensione del cantiere, dovremo anche tener conto delle 10mila firme raccolte dal professor Torlontano.”
Monica Coletti