Italia nostra infatti non rinuncia alla battaglia aperta e si rivolge di nuovo alla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici dell’Aquila, chiedendo di ripristinare lo stato dei luoghi e di adibire i circa 2500 metri quadri a tutt’oggi sbancati, a superficie da destinarsi in toto a villa comunale, andando così a favorire l’aspetto paesaggistico della città e cercando dunque di mettere “una pezza” a quanto distrutto fin’ora. La firma della nuova missiva è di Alessandro Mottola Molfino, presidente Nazionale dell’Associazione Italia Nostra e di Giancarlo Pelagatti, responsabile Abruzzo. La battaglia dunque sarebbe ancora aperta, e se a vincere fin’ora è stata l’impresa appaltatrice con l’avanzamento sfrenato dei lavori, Italia Nostra promette a breve una guerra.
Monica Coletti