Pescara. I precari del Centro dell’impiego e del Silus contro Sergio Fioriti, il presidente della Commissione Politiche del Lavoro della Provincia di Pescara. Fioriti lo scorso martedì ha effettuato un sopralluogo al Centro per l’Impiego di Via Passolanciano, dichiarando, al termine della visita, che i servizi della struttura andrebbero avanti “senza sospensioni, disfunzioni o problemi per i cittadini”, sebbene ci sia stata la fuoriuscita dei precari. Ai precari, cioè lavoratori a tempo determinato non confermati, non sono piaciute le parole di Fioriti, accusato di aver fatto “una breve sfilata e presentazione nei corridoi all’atto dell’insediamento” senza mai infornarsi di persona sul funzionamento del Centro per l’impiego e del S.I.L.U.S (Servizio Inserimento Lavorativo Utenze Svantaggiate).
Tante domande per il presidente della commissione provinciale da parte dei lavoratori non confermati che pongono l’attenzione su una situazione critica del Centro dell’impiego di via Passolanciano: I “servizi di secondo livello (orientamento, auto impiego e servizi alle imprese)” sarebbero stati sospesi a data da destinare, le tante richieste degli utenti e le liste di prenotazione per i vari servizi specialistici già pervenute al Centro. Mentre al S.I.L.U.S, al momento si garantirebbero solo i servizi amministrativi e tutta la procedura mirata per l’inserimento di target specifici non viene più erogata così come prevede la normativa specifica L. 68/99. Un quadro drammatico quello dipinto dai precari che chiedono al presidente della Commissione Politiche del Lavoro della Provincia di Pescara “che fine hanno fatto tutti i servizi innovativi per i quali hanno speso fiumi di pubblicità ed hanno organizzato stands dimostrativi il 30 Aprile ed il 1° maggio 2010?” oppure “dove si siano nascoste in tutti questi anni le figure professionali interne all’Ente che possono svolgere questa attività, visto che nel tempo, per le sostituzioni di alcuni colleghi andati via, si è proceduto al regolare scorrimento di una graduatoria?”
In pratica la mancata conferma dei precari avrebbe bloccato gran parte dei servizi del Centro per l’Impiego e del Silus e il trasferito di personale dagli uffici di Piazza Italia e dal Centro per L’Impiego di Scafa avrebbe “avuto solo lo scopo di riempire le scrivanie vuote, ma non di garantire servizi tecnici di qualità”.
“Purtroppo – concludono i precari – chi non conosce la procedura, e forse anche la normativa di riferimento, non dovrebbe essere preposto al controllo e autorizzato a rilasciare dichiarazioni così approssimative e fuorvianti!”