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Provincia Chieti, D’Amico (Pd) contro “filiera istituzionale” del centrodestra

Chieti. “La pubblica ammissione dello sconsolato presidente Di Giuseppantonio rappresenta il fallimento politico di un’alleanza ampia e plurale la cui coesione è stata sempre superficiale e dove, al presidente eletto dai cittadini, si è sempre contrapposta una “grigia eminenza” apparso vero padrone del vapore che attanaglia non solo la provincia di Chieti quanto l’intera regione Abruzzo”.

È il duro commento di Camillo D’Amico, consigliere provinciale del Partito Democratico di Chieti, all’indomani del Consiglio provinciale di lunedi scorso per la disamina degli equilibri di bilancio e lo stato di attuazione ei programmi.

“Abbiamo assistito alla tragicomica ammissione del fallimento del governo della “filiera istituzionale” del centrodestra” racconta in proposito D’Amico. “Difatti, il presidente Enrico Di Giuseppantonio ha chiesto “aiuto e conforto” anche ai gruppi di minoranza di centrosinistra per allieviare le difficoltà finanziarie, relazionali ed operative con i governi regionale e nazionale”.

Stando a quanto riferito da D’Amico, il presidente della Provincia avrebbe comunicato che non saranno finanziati le ulteriori due annualità del triennale regionale delle opere pubbliche. A questo, però, il consigliere del Pd risponde che la prima annualità lo sarebbe stata già da tempo grazie ai fondi disponibili in cassa, risultante del “buon governo”, come lo definisce D’Amico, del centrosinistra.

“Tutto ciò fa il paio con la durezza dell’ultima manovra finanziaria del governo Berlusconi” continua D’Amico, “che ha ulteriormente falcidiato gli enti locali e la difficile situazione del bilancio dell’ente duramente appesantito dalla leggerezza con la quale hanno riconosciuto debiti fuori bilancio, molti dei quali fortemente dubbi sul piano della legittimità. Il disagio dei moderati dell’Udc in questo momento è palese, anche perché combattuti da una politica altalenante, tra i vari livelli istituzionali, tra un ruolo maggioranza ed opposizione in una situazione sempre più prossima a vere e proprie sabbie mobili da cui è difficile districarsi ed assumere una posizione chiara e comprensibile. Purtroppo non sono stati sufficienti continui viaggi alla capitale, puntualmente comunicati ai media, conferenze e comunicati stampa, ampi sorrisi di fronte alle telecamere, rassicuranti messaggi su Facebook per comprendere la difficoltà di amministrare un ente complesso ed articolato come la Provincia, ove è più importante avere ascendenze e credibilità verso gli enti superiori oltreché autorevolezza politica; questa amministrazione ha paurosamente perso la grande scommessa sulla quale aveva chiesto il consenso agli elettori per un più efficace azione di presenza fisica e politica nel territorio, di un azione riformatrice e trasparente nell’azione amministrativa”.