“La società ne ha bisogno per poter far fronte agli investimenti per 14 milioni di euro l’anno previsti sino al 2013”, aumento che comunque non consentirebbe all’Aca di chiudere il contenzioso di 5milioni di euro con il governo cittadino. La cifra, attesa sin dal 2005, rischia di finire nel dimenticatoio lasciando vuote le casse comunali. “A questo punto chiederemo all’Azienda un ulteriore approfondimento del Piano degli investimenti e dei rientri”, ha detto il Presidente della Commissione Finanze del Comune di Pescara Renato Ranieri.
“La situazione più preoccupante – ha detto il Presidente Ranieri – è soprattutto quella relativa al 2008, quando l’Aca ha registrato ben 10milioni di euro di perdite per l’aumento dei servizi, perdite che inevitabilmente hanno gravato anche sul Comune di Pescara. Oggi quelle perdite economiche sono state di fatto risanate, con un bilancio a pareggio pari a 36 milioni di euro di entrate”. A questo punto però è necessario far scattare i controlli per verificare l’utilizzo delle entrate, considerando anche che ben 10milioni di euro si trasformano in uscite per i 189 dipendenti dell’Azienda. L’unica certezza fatta pervenire dall’Aca è che l’attuale imposta media ferma a 1,12 euro al metro cubo non consente più di coprire le spese, l’Aca ha ribadito l’aumento. L’amministrazione comunale in Commissione quest’oggi ha espresso la propria contrarietà nei confronti dell’aumento delle bollette, sui cittadini, sollecitando una riduzione dei costi da parte dell’Azienda. “A questo punto chiediamo un ulteriore approfondimento del Piano degli investimenti in attesa di incontrare il Presidente dell’Aca”, ha conluso Ranieri. Intanto nelle prossime sedute la Commissione Finanze incontrerà i vertici delle altre aziende partecipate come Saga e Azienda consortile.
Monica Coletti