Così l’Assemblea del Presidio permanente di piazza Duomo, riunitasi nella serata di ieri, ha
risposto così ad un probabile arrivo di un nuovo vice commissario per la Ricostruzione. Una perplessità che, in contemporanea, e poco distante, esprimeva anche il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, che ha partecipato alla Festa Democratica della Cultura.
”Mentre la ricostruzione è nei fatti ferma” hanno detto i rappresentanti del Presidio “si continua ad ampliare la catena di inutili ruoli dirigenziali: prima la Struttura tecnica di Missione con Fontana, poi la Commissione di grandi esperti, ora un altro vice Commissario (Antonio Cicchetti) e una ipotizzata Commissione interministeriale. E il tutto sarebbe per snellire la burocrazia della ricostruzione! Quella del Commissario è una figura straordinaria, che ha ragion d’essere solo ed esclusivamente nell’emergenza. Il processo della ricostruzione, lungo, articolato e complesso, deve invece essere frutto di pianificazione e di strategie politiche, economiche e sociali di cui solo le istituzioni elettive possono e debbono farsi carico. Il Presidente della Regione e il sindaco dell’Aquila sono già deputati alla ricostruzione per la quale hanno le necessarie competenze che possono, al più, essere ampliate secondo le necessità”.
Secondo i comitati cittadini, è necessario “uscire dalla straordinarietà e rientrare nella gestione ordinaria, in cui leggi e regole certe, finanziamenti garantiti e costanti nel tempo diano la certezza dell’attuazione di un processo di ricostruzione che non si può basare sulla provvisorietà di ordinanze e trasferimenti di fondi, che arrivano col contagocce e in base anche alle convenienze del momento”.
Per questo, l’Assemblea del Presidio di piazza Duomo sta lavorando a una bozza di legge organica sulla ricostruzione, secondo processi decisionali adottati anche nel caso degli altri terremoti ”in cui si è agito in base a leggi regionali e nazionali ed a finanziamenti derivanti da misure fiscali straordinarie”.