È in difesa dei diritti umani e civili, e non solo in difesa di una donna, ormai simbolo di un martirio in un regime sanguinario e violento che si sono schierati i consiglieri comunali di Pescara. Ognuno ha voluto esprimere un pensiero, una frase o una parola, o anche solo uno sguardo di rammarico per cotanta brutalità e inciviltà.
A fare da apripista, il capogruppo del PD Moreno Di Pietrantonio, a cui sono seguite le “donne-politico” del capoluogo adriatico. L’assessore Seller non ha potuto fare a meno di metter l’accento su una situazione che ormai si prospetta come un muro difficile da sfondare, in cui “a rimetterci sono sempre i più deboli e in particolare le donne”. La Seller ha poi ricordato che Pescara, in accordo con la Provincia e con il comune di Montesilvano venerdì sera si mobiliterà nuovamente per Sakineh.
Il corteo, già annunciato anche dal sindaco Pasquale Cordoma, si muoverà sulla strada parco da via Adige, a Montesilvano, fino a viale Muzii, a Pescara. La fiaccolata si concluderà al conservatorio D’Annunzio dove seguirà un concerto in onore della donna e della sua vita, che vedrà protagonista l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta dal maestro Antonella De Angelis.
La parola è passata poi a Daniela Arceri Matromattei, Presidente della Commissione Pari Opportunità: “So che stiamo lottando contro un problema più grande di noi, stiamo vedendo un mondo con un modo di relazionarsi che ci sembra intollerabile dopo anni di guerre e crociate. Il nostro supporto è sicuramente di tipo affettivo, spero che però si traduca in qualcosa di concreto al più presto”.
Le consigliere Caroli e Marcheggiani: “l’indignazione è talemente grande che le parole non la contengono, l’essere uniti tutti qui è ciò che comunica”. In ogni caso la strada non è di certo senza uscita, la soluzione è nascosta nel sistema giuridico iraniano, Sakineh sarebbe salva se un l’Ayatollah Ali Khamenei le concedesse il perdono. E se in Occidente la parola perdono sembra assurda, poiché si parla di un reato che nel nostro mondo neanche c’è, per Sakineh è l’unica speranza.
Intanto, la notizia tanto attesa è arrivata nel pomeriggio: il ministero degli Esteri iraniano ha confermato la sospensione della lapidazione di Sakineh Mohammad Ashtian. “Il verdetto…è stato fermato ed è sotto revisione” ha detto il portavoce Ramin Mehmanparast alla tv di stato. Ma il comitato dei diritti dell’uomo del parlamento iraniano ha criticato le prese di posizione adottate da Italia e Francia in difesa di Sakineh definendole “interferenze” e “propaganda”, come riferisce il sito della tv iraniana Presstv.
E per festeggiare la sospensione della lapidazione per Sakineh, ci sarà una grande festa sabato 11 settembre alle ore 18.30. Appuntamento a Pescara, nei pressi della nave di Cascella, “armati” semplicemente di una candela e di un pensiero per dire basta definitivamente all’uso della lapidazione.
Monica Coletti