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Pescara, i consiglieri comunali uniti per la salvezza di Sakineh

Pescara. Nell’ultimo mese sono state tante le mobilitazioni da tutto il mondo per cercare di salvare Sakineh, la 43enne iraniana condannata alla lapidazione per adulterio. Le diplomazie internazionali stanno lavorando incessantemente per salvarle la vita, ed oggi anche il Comune di Pescara hanno lanciato il proprio appello per la salvezza di questa donna. Nella sala consiliare del Municipio, senza nessuna distinzione di colore, i rappresentanti cittadini si sono stretti attorno ad un tavolo per dire NO ad una ferocia senza pari.

 

È in difesa dei diritti umani e civili, e non solo in difesa di una donna, ormai simbolo di un martirio in un regime sanguinario e violento che si sono schierati i consiglieri comunali di Pescara. Ognuno ha voluto esprimere un pensiero, una frase o una parola, o anche solo uno sguardo di rammarico per cotanta brutalità e inciviltà.

A fare da apripista, il capogruppo del PD Moreno Di Pietrantonio, a cui sono seguite le “donne-politico” del capoluogo adriatico. L’assessore Seller non ha potuto fare a meno di metter l’accento su una situazione che ormai si prospetta come un muro difficile da sfondare, in cui “a rimetterci sono sempre i più deboli e in particolare le donne”. La Seller ha poi ricordato che Pescara, in accordo con la Provincia e con il comune di Montesilvano venerdì sera si mobiliterà nuovamente per Sakineh.

Il corteo, già annunciato anche dal sindaco Pasquale Cordoma, si muoverà sulla strada parco da via Adige, a Montesilvano, fino a viale Muzii, a Pescara. La  fiaccolata si concluderà al conservatorio D’Annunzio dove seguirà un concerto in onore della donna e della sua vita, che vedrà protagonista l’Orchestra Femminile del Mediterraneo diretta dal maestro Antonella De Angelis.

La parola è passata poi a Daniela Arceri Matromattei, Presidente della Commissione Pari Opportunità: “So che stiamo lottando contro un problema più grande di noi, stiamo vedendo un mondo con un modo di relazionarsi che ci sembra intollerabile dopo anni di guerre e crociate. Il nostro supporto è sicuramente di tipo affettivo, spero che però si traduca in qualcosa di concreto al più presto”. 

Le consigliere Caroli e Marcheggiani: “l’indignazione è talemente grande che le parole non la contengono, l’essere uniti tutti qui è ciò che comunica”. In ogni caso la strada non è di certo senza uscita, la soluzione è nascosta nel sistema giuridico iraniano, Sakineh sarebbe salva se un l’Ayatollah Ali Khamenei le concedesse il perdono. E se in Occidente la parola perdono sembra assurda, poiché si parla di un reato che nel nostro mondo neanche c’è, per Sakineh è l’unica speranza.

Intanto, la notizia tanto attesa è arrivata nel pomeriggio: il ministero degli Esteri iraniano ha confermato la sospensione della lapidazione di Sakineh Mohammad Ashtian. “Il verdetto…è stato fermato ed è sotto revisione” ha detto il portavoce Ramin Mehmanparast alla tv di stato. Ma il comitato dei diritti dell’uomo del parlamento iraniano ha criticato le prese di posizione adottate da Italia e Francia in difesa di Sakineh definendole “interferenze” e “propaganda”, come riferisce il sito della tv iraniana Presstv.

E per festeggiare la sospensione della lapidazione per Sakineh, ci sarà una grande festa sabato 11 settembre alle ore 18.30. Appuntamento a Pescara, nei pressi della nave di Cascella, “armati” semplicemente di una candela e di un pensiero per dire basta definitivamente all’uso della lapidazione.

Monica Coletti