Pescara. Mario Mazzocca, sindaco di Caramanico Terme, torna a chiedere a viva voce l’attivazione del servizio di guardia medica turistica e della postazione d’emergenza del 118, chiusi dalla Asl nel 2006 la prima e nel 2008 la seconda, in una stazione termale che vede, d’estate, incrementare la popolazione di 200mila unità. Sclocco: “Un comportamento che non coincide con il Piano sanitario”.
Estate 2004: Asl di Pescara e Croce Rossa mettono su a Caramanico il Servizio di emergenza sanitaria ‘118’ che opera nei mesi estivi, quelli di maggiore affluenza turistica; estate 2005: il servizio è apprezzato da istituzioni e turisti, così Comune, Società delle Terme, Asl e Regione si accordano per stabilizzare il servizio dal 15 giugno al 15 settembre, facendo così fronte al progressivo contenimento subito dal Servizio di guardia medica turistica, ridotto dalla Asl al solo agosto. 10 marzo 2008: viene approvato il Piano sanitario regionale 2008-2010 che prevede l’attivazione di una postazione territoriale del 118 h12 (08:00-20:00) a Caramanico e una h24 a Scafa; da tempo, inoltre, la postazione di San Valentino è stata trasferita proprio a Scafa, senza una consequenziale attivazione di una struttura per Caramanico, con il risultato che, dal 2008, Caramanico e tutto il territorio montano circostante risulta completamente sguarnito del 118.
Questo lo stato di cose risultante dall’analisi del sindaco del Comune termale, Mario Mazzocca, intervenuto oggi in conferenza stampa presso il palazzo della Regione per chiedere che il 118 a Caramanico sia riattivato e per chiedere chiarimenti su una procedura che contrasta con il Piano sanitario, e non solo. “A tutti gli effetti , ad oggi, Caramanico Terme che conta annualmente circa 200.000 presenze turistiche termali e non, è sprovvista del servizi di guardia medica turistica e del 118”, dichiara il sindaco Mazzocca, “preoccupato per la sicurezza della mia cittadinanza e per quella dei turisti che il mio territorio ospita ogni anno mi sono visto costretto a richiederne di nuovo l’attivazione a tutti gli organi competenti a produrre dettagliata documentazione di tutto l’iter fin qui seguito sino ad informarne per conoscenza il Prefetto di Pescara, in quanto il Consiglio comunale mi ha impegnato con delibera del 22 luglio a in qualità di Legale Rappresentante dell’Ente, di porre in essere tutte quelle misure tese alla salvaguardia della salute nostra comunità, sia residente che turistica, ivi incluso il ricorso alle competenti sedi giudiziarie sia per la mancata attivazione della postazione del 118, sia quella Servizio di Guardia Medica Turistica”.
L’iter citato è costituito da due anni di corrispondenza tra il Comune di Caramanico, la Asl di Pescara, i responsabili del 118 e la Regione: “Due anni in cui ci hanno risposto a spizzichi e bocconi e spesso dandoci notizie in modo del tutto informale”. Tre le note scritte che Mazzocca porta all’attenzione, insieme ad una folta documentazione del caso. La prima, una risposta del luglio 2009 del Direttore generale Asl di Pescara, Claudio D’Amario ad una richiesta circa la riapertura della postazione: D’Amario risponde che mancano fondi e personali a causa del Piano di rientro, ma tranquillizza facendo presente: “che una assistenza medica adeguata viene comunque assicurata dalla Struttura termale ben conosciuta per le prestazioni rese e l’assistenza, appunto, offerta”. “Evidentemente non conosce le prestazioni che la struttura termale offre”, spiega Mazzocca, “che vengono esplicate tutte nell’ambito termale e in alcun modo per assistenza sanitaria d’emergenza”.
La seconda, riguardante la costruzione dei locali necessari alla postazione, per la quale il Comune e la Società delle Terme hanno investito rispettivamente 50mila e 20mila euro. Locali che il Responsabile del 118 di Pescara, Claudio Lalli ritiene non idonei, sostenendo l’inutilità di una postazione per l’emergenza dati i: “trattamenti per malori banali da ambulatorio”, svolti durante l’attività dal 2004 al 2008. Lalli, nella nota aggiunge ancora che: “riesce veramente difficile giustificare, considerato il periodo ‘di magra’, l’impiego di risorse, che non ci sono, su una postazione che può essere raggiunta dai mezzi di soccorso nei canonici 20 minuti o poco più” (tempo massimo stabilito per leggi che può trascorrere dalla chiamata all’arrivo dei mezzi di soccorso n.d.r.). “Ancora una volta dimostrano di non essere competenti: fate una semplice ricerca e scoprirete che dal più vicino ospedale di Popoli a Caramanico occorono 45 minuti, per non parlare di paesi come Sant’Eufemia”.
La terza nota, in realtà è la risposta del giugno scorso dell’assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni ad un’interpellanza presentata nell’agosto 2009 dal consigliere Pd Marinella Sclocco, che oggi ha dichiarato: “Non si capisce la strategia di questa Giunta regionale sulla sanità, e non solo: da un lato il Piano sanitario impone di chiudere gli ospedali inutili e di attivare le postazioni territoriali, dall’altro, come vediamo, si rifiutano di attivare la postazione del 118 a Caramanico, dove la posizione orografica montana costituisce una questione particolarmente grave. Venturoni è falso due volte”, prosegue la Sclocco, “primo, perché tira in ballo dati statistici degli interventi, che se veri ci avrebbero fatto realmente cambiare idea, ma non li giustifica con documenti reali, secondo perché anche lui sostiene i 20 minuti occorrenti da Popoli a Caramanico”.
Per tutti questi motivi, Mazzocca, delegato all’unanimità dal proprio Consiglio comunale, è intenzionato a battersi per la riapertura dei servizi sanitari: “La mia prima azione, tesa al raggiungimento degli impegni disposti dal Consiglio comunale, è stata quella di attivarmi per cercare un colloquio col Presidente Chiodi, ma alla mia richiesta di appuntamento non ho ancora avuto risposta”, e poi a indagare sull’identità dei responsabili incaricati della chiusura della struttura: “Chi ha rimosso il 118 a Caramanico? Con quale atto? Ci vediamo costretti, quindi, a rivolgerci alle competenti sedi giudiziarie, qualora si presentasse anche un’ipotesi di reato”, conclude il sindaco.
Daniele Galli