Discarica Spoltore, manca valutazione di impatto ambientale

DISCARICA_Fosso_Grande_SPOLTOREPescara. I nove milioni di euro stanziati dalla Deco per la realizzazione della discarica “vista mare” a Fosso Grande non bastano per mettere a tacere la voce dei molti residenti e cittadini di Vallecarbone, Fontevecchia, Case Sferrella, Case Troiani, Villa Raspa e Frascone. Sul piede di guerra quest’oggi, negli uffici comunali di Pescara,  anche buona parte dei cittadini di Pescara Colli e lo stesso consigliere della lista Teodoro, Massimiliano Pignoli, tutti uniti contro l’impianto di trattamento dei rifiuti che dovrebbe presto sorgere.

11mila metri quadri su un’area tra Pescara e Spoltore, che andrebbero a disturbare la tranquillità ambientale raggiunta dopo anni dalla zona grazie alla bonifica dell’area di Fosso Grande. Dati e cifre perfettamente indicati nel progetto che la Deco, società realizzatrice, ha proposto al comune di Spoltore, indicatosi favorevole al piano di “riqualificazione ambientale”.“Sarà un insediamento composto da capannoni all’interno del quale non verranno scaricati rifiuti organici, ma esclusivamente ferro, carta e plastica, solo un impianto di lavorazione dei rifiti”, si difende l’assessore all’urbanistica del comune di Spoltore, Ernesto Partenza,.
“I dubbi non mancano, a mancare sarebbero le inderogabili valutazioni di impatto ambientale e previste invece dalla vigente normativa, – dice Pignoli-. La proposta risulterebbe priva della Vas, la valutazione ambientale strategica, e del Via, la valutazione di impatto ambientale. Nei piani di informazione territoriale provinciali e regionali, inoltre, non ci sarebbe alcuna traccia della discarica di Spoltore. È questo un progetto che sembrerebbe piombare sul territorio inter nos, senza tener conto dei 40mila pescaresi interessati, oltre che dell’elettorato spoltorese”. Sebbene il sindaco di Spoltore, Franco Ranghelli e l’assessore all’urbanistica, Ernesto Partenza continuino a difendere a spada tratta il progetto, Pignoli, non può non chiedersi come abbiano fatto i tecnici comunali ad esprimere un parere favorevole nei confronti di un progetto piano privo di una parte fondamentale, probabilmente la più importante. L’altra perplessità riguarderebbe poi due impianti con le medesime funzioni del suddetto, realizzati e mai azionati, per lo più nelle vicinanze di quest’ultimo, ovvero ad Alanno e Loreto. Interrogativi su interrogativi: “Perché non mettere in funzione questi ultimi? Perché un ulteriore investimento economico a fronte di una spesa già effettuata? Cosa guadagnerebbe il comune di Spoltore in tutta questa storia?”
Pignoli esige risposte, è pronto persino ad uno sciopero della fame per sostenere la protesta, e nel frattempo chiederà un consiglio straordinario comunale a dovranno prender parte la Deco, società che dovrebbe realizzare l’impianto, il Comitato nato contro la discarica ed i rappresentanti politici spoltoresi.

Monica Coletti

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