A fare da apripista è stato proprio Castiglione, con un intervento in cui ha cercato di liquefare i dubbi di molti: i “finiani” sono “a pieno titolo dentro il Pdl, sono una componente del Pdl e c’è un rapporto più che ottimale con il presidente della Regione, Gianni Chiodi. La Regione, poi, sta portando avanti delle riforme importantissime”, grazie al centrodestra che lo governa. A chi gli ha chiesto se si dimetterà Castiglione ha risposto che “è necessario pensare a governare la Regione, che ha bisogno di stabilità istituzionale”.
Urso ha immediatamente rilanciato: “siamo convinti che ci sia uno strappo da ricucire, aspettiamo che il presidente del Consiglio, che è anche presidente del nostro partito, rinsaldi un patto, e solo riconoscendo a Gianfranco Fini, l’altro fondatore, l’altro leader, il rappresentante di milioni di italiani di destra, il ruolo che merita, può farlo. Pensiamo che questo strappo non solo possa, ma debba essere ricucito perchè è quello che vogliono gli italiani che sulla scheda votavano Berlusconi e Fini”. A chi gli chiedeva poi se il movimento cui appartiene era l’unica vera opposizione in Italia, Urso ha risposto tra le righe: “Noi siamo l’avanguardia propositiva del centrodestra italiano, le persone, il gruppo che pone problemi ma anche soluzioni, che guarda al futuro e non al passato, che alimenta le speranze e non le paure, i legittimi rappresentanti in Italia del popolarismo europeo di quello di centrodestra laico, moderno, aperto che dovunque in Europa governa”. Per mettere a tacere ulteriori dubbi e polemiche Urso ha poi sottolineato che il gruppo “Futuro e Libertà” è un gruppo nato per difesa e che vuole tornare con i migliori propositi nella casa natia, seppur finchè non ci sarà chiarimento resterà al fianco del proprio leader: “se Fini sta nel Pdl noi siamo nel Pdl, e viceversa, noi continueremo sempre e comunque sulla strada di Fini”.
Ed il percorso della destra italiana sembrerebbe voler riniziare proprio da Mirabello, dove il 5 settembre il gruppo “Futuro e Libertà” celebrerà la Festa del Tricolore. Il vice presidente della Regione ha spiegato che solo dall’Abruzzo partiranno per Mirabello almeno sei pullman, oltre alle automobili, stimata la presenza di circa 600 abruzzesi tra le decine di migliaia di persone. “Gli elettori, giungeranno nel piccolo paesino del ferrarese a pronti a sostenere le scelte dei proprio rappresentanti politici”, ha sottolineato Urso. E chi a Mirabello, sia nel Pdl che tra i finiani più estremi, era pronto a giurare sul varo definitivo del nuovo partito, dopo la costituzione dei gruppi parlamentari autonomi, probabilmente resterà ancora una volta a bocca asciutta. Scissione in stand by? Almeno per il momento sembrerebbe di si.
Monica Coletti