“Caro Enrico,
la tua amministrazione ha ritenuto di affidare ai comuni, per gran parte del territorio provinciale, l’annuale taglio delle erbe infestanti lungo le strade provinciali.
Pur riconoscendo la legittimità della scelta e condividendone i principi noi esprimemmo un deciso e convinto voto di astensione per ragioni che si stanno palesemente confermando: sostenevamo che era la risultante di una mancata ed adeguata pianificazione, non c’era alcuna preventiva esperienza sul campo anche solo sperimentale come noi avevamo suggerito, si sarebbe generato ulteriore lavoro precario, la qualità del lavoro eseguito poteva risultare scadente, i risparmi per l’ente erano e sono dubbi ed incerti.
Alla luce di quanto sta accadendo, mi auguro per il futuro prossimo, un deciso ripensamento ed una ripresa in carico di un attività ordinaria per l’ente, di cui c’è ben poco da vantarsi e che, nel recente quinquennio, non ha rappresentato situazioni di grave disagio per il territorio.
La ragione per la quale ti scrivo la presente nota è un’altra ossia rappresentarti il disagio che provano taluni sindaci di centro – sinistra che lamentano il fatto che, sul loro territorio, sino ad ora alcuna opera di manutenzione stradale è stata effettuata relativamente al taglio dell’erba.
Per essere più puntuale e concreto qualche utile esempio: tratti della s.p. Trignina nei territori di Lentella e Fresagrandinaria nel vastese e su quelli di Casalincontrada e Roccamontepiano nel chietino.
Non intendo qui elevarti la più facile delle accuse strumentali che, l’assessore delegato, prediliga i sindaci “amici di cordata politica” a dispetto degli altri ma solo sollecitarti a verificare prontamente e, laddove necessario, intervenire con l’incisività necessaria per riportare ordine in un attività la cui parzialità ed inefficacia ricade addosso ai cittadini amministrati.
Conosco, per via dell’antico e comune ceppo culturale – politico d’origine, il tuo approccio equilibrato e moderato ai problemi della gente nell’arte di amministrare ma, consentimi, è necessario che tu dia un impronta diversa alla tua amministrazione troppo spesso apparsa appiattita su posizioni marcatamente diverse da quello che, i cittadini elettori, si aspettavano dove, al cospetto del legittimo presidente eletto, paiono altri i titolari del “timone”.
Con l’immutata stima di sempre ti saluto cordialmente”.