Stando, infatti, a quanto spiegato da Acerbo, l’arenile interessato alla costruzione dello Stadio del Mare sarebbe qualificato oggi come spiaggia libera, essendo decaduta e non rinnovata per carenza di interesse la precedente concessione in testa all’azienda di soggiorno. “Di conseguenza” deduce il consigliere “il regime cui la stessa è oggi assoggettata è quello delineato all’art.14 – commi da 6 a 11- del vigente piano demaniale comunale, il quale definisce le spiagge libere esclusivamente come “destinate a garantire il libero accesso al mare e la libera sosta sull’arenile a tutti i cittadini” e stabilisce che qualunque attrezzatura, compresi ombrelloni e sedie” devono essere rimosse al tramonto del sole” proprio per garantire la finalità cui le stesse sono destinate”.
L’amministrazione comunale, dunque, potrebbe solo dotare queste aree dei servizi minimi indispensabili per i cittadini, ossia “servizi igienici e mobili che non possono superare il 3% del totale dell’area e comunque con una superficie massima di 25 mq… strutture in ogni caso di tipo ecocompatibile”.
Inoltre, Acerbo ricorda che, indipendentemente dallo speciale regime delle spiagge libere, lavori e insediamenti di ogni genere sull’arenile dovrebbero passare, per legge, attraverso veri e propri progetti, preceduti necessariamente da un parere favorevole dell’agenzia del demanio e comunque dietro espressa autorizzazione dell’agenzia delle dogane.
“A questo” incalza Acerbo “aggiungasi comunque che il Comune di Pescara ha già nelle sue disponibilità un tratto di arenile oggetto di specifica concessione da parte della capitaneria di porto ad uso “spettacoli”(cioè l’arena del mare, nei pressi della madonnina), per il quale corrisponde il relativo canone senza a questo punto farne alcun uso”.
Per questi motivi, il consigliere comunale chiede di sapere se la realizzazione dello Stadio del Mare nel tratto di spiaggia antistante a Piazza 1°maggio e largo Mediterraneo sia conforme al “piano spiaggia” vigente e quale procedura autorizzativa sia stata adottata, se siano state richieste e ottenute il parere favorevole dell’agenzia del demanio e l’autorizzazione dell’agenzia delle dogane e a quanto ammonti il canone dovuto per l’arena del mare oggi inutilizzata.