Chieti, Di Paolo vota contro la delibera di riconversione della caserma Berardi

Chieti. L’amministrazione comunale ha approvato nel consiglio odierno la variante urbanistica che consentirà di trasformare l’ex caserma Berardi di via Ferri in una cittadella della pubblica amministrazione grazie ad un finanziamento da 15 milioni di euro già stanziato dell’Agenzia del Demanio. L’unico voto contrario al provvedimento porta la firma del capogruppo di Giustizia sociale Bruno Di Paolo.

 “Si sta dando molta enfasi ad un’iniziativa che tornerà utile soltanto allo Stato- afferma Di Paolo- in quanto il Governo risparmierà, in media, 2 milioni di euro di affitti l’anno pagati in città per le sedi degli uffici periferici di emanazione statale. Ma qualcuno si è chiesto chi verrà più in centro storico quando tutti gli uffici statali verranno accorpati nel sito dell’ex Berardi?”.

 Una domanda lecita che il capogruppo di Giustizia sociale ha rivolto ai colleghi di consiglio senza ricevere risposte esaustive in merito.

 “La verità è che la riconversione della caserma Berardi darà il corpo mortale alla città ed alla sua economia quotidiana. L’amministrazione comunale mi spiegasse, a lavori conclusi, chi passeggerà per motivi di lavoro ancora in centro storico o allo Scalo fermandosi, magari, in uno dei bar presenti- dice Di Paolo- o nei ristoranti del capoluogo in attesa, ad esempio, di sbrigare una pratica di lavoro nei vari uffici dello Stato dislocati a Chieti senza dimenticare come anche le attività erogate dagli uffici della Forestale, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri si sposteranno all’interno della Berardi al pari di tutto il personale impiegato in questi uffici.”

 Bruno Di Paolo, per avvalorare le sue tesi, ha fornito anche interessanti numeri.

 “Sono duemila le persone movimentate ogni giorno in città dagli uffici pubblici dove lavorano 760 dipendenti che, quotidianamente, raggiungono in particolare il Colle. Solo gli uffici dell’Agenzia del Territorio, ex Catasto, portano 200 persone al giorno in centro storico- sottolinea Di Paolo- mentre l’Agenzia delle Entrate ne riversa in città oltre 300. Ebbene, questa gente con gli uffici nella Berardi non verranno mai più a Chieti perché basterà uscire dall’Asse Attrezzato e imboccare la transcollinare per raggiungere l’ex Berardi che regalerà parcheggi e servizi a iosa. Nessun utente della provincia, che ad oggi è in qualche modo obbligato a fermarsi anche per sole poche ore in centro storico per recarsi negli uffici statali, passeggerà più a Chieti che diventerà una città fantasma con le attività commerciali costrette a chiudere. Sono davvero queste le scelte vincenti per rilanciare la città? Io non credo e non mi stancherò mai di denunciarlo.”

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