Un puzzle infinito dunque, per cui ora occorrerebbero altri soldi dopo i tanti già spesi, prima di poter pensare a un collaudo e all’allestimento interno del manufatto. “E’ l’ennesima eredità ricevuta dal passato governo cittadino che mercoledì chiariremo in Commissione lavori pubblici alla presenza dei tecnici per fare luce sul ‘caso’”, ha continuato Foschi.
Oggi nel Museo ci sono pareti tinteggiate, oblò che riproducono il fondo di una nave lungo il corridoio che ospiterà i resti di una balena spiaggiata, ci sono gli spazi già ricavati per uffici, biblioteca, sale espositive, distribuiti su tre piani, e al quarto livello un terrazzo panoramico, senza pavimentazione, e addirittura uno spazio per un eventuale punto ristoro. Per costruire tale contenitore, nato sulle ceneri dell’ex Istituto ‘Di Marzio’ sono stati necessari sino a oggi undici anni di cantiere e ben nove micro-appalti che, però non hanno consentito di completare l’opera, ancora oggi un’incompiuta. “Nonostante la pioggia di interventi mancano altri dettagli, – ha sottolineato Foschi-: occorre ancora realizzare la pavimentazione del terrazzo e il recinto di protezione tutt’attorno all’edificio, sul versante lato fiume, opere che costeranno altri 151mila 935 euro, somma già disponibile e pronta per andare in appalto. Mercoledì prossimo, 7 luglio, in Commissione ascolteremo tutti i tecnici e i progettisti per capire come sia possibile che, dopo undici anni di lavoro, quella struttura non sia ancora stata completata e cosa abbia di fatto ritardato in modo spaventoso la sua apertura”. Inoltre stamane gli uffici tecnici hanno ufficializzato che una volta aperto il Museo del mare, resterà ancora operativo anche il Museo ittico, situato a due passi, rischiando, a questo punto, di generare un incredibile doppione “con l’inevitabile aggravio dei costi”, ha concluso Foschi.
Monica Coletti