Lo scorso anno si è immaginato come saranno i musei archeologici tra 2000 anni. Con le 12 immagini di cui è stato corredato il calendario 2015 si è cercate di dare risposta a questa domanda, immaginando una famiglia tipo (padre madre e 2 figli, maschio e femmina) in visita ad un museo archeologico. La visita farà comprendere ai figli l’impatto che i rifiuti hanno avuto sulla nostra società, mentre le ultime spiegheranno come una azienda del Ventunesimo Secolo sia stata in grado di valorizzare ciò che fino ad allora era considerato un rifiuto, trasformandolo in una risorsa. Quest’anno, il tema, è la filiera della raccolta differenziata.
Il calendario illustra, mese per mese, cosa accade ai rifiuti dopo la raccolta “porta a porta”. Una galleria fotografica didascalica che traccia l’intero percorso compiuto dalla spazzatura dimostrando come, semmai ce ne fosse bisogno, nulla viene mischiato e tutto viene differenziato. Il percorso è quello compiuto realmente dagli operai della Poliservice e gli impianti fotografati sono quelli presso cui l’azienda opera. Pertanto, dal porta a porta si passa a conoscere la prima operazione di controllo dei rifiuti, poi si va alla selezione ed alla realizzazione delle ecoballe (per la carta). Poi è la volta della plastica: dalla selezione e separazione fino alle ecoballe. Lo stesso vale per vetro, lattine e pneumatici (questi ultimi triturati e ridotti in granuli di gomma). Poi il calendario illustra come i rifiuti tornano a nuova vita per cui il ciclo del recupero si chiude.
“Ogni calendario non si limita ad indicare i giorni di raccolta dei rifiuti e la tipologia – spiega il direttore di Poliservice, Gabriele Ceci – ma vuole comunque essere una guida educativa aperta. Un tempo abbiamo trasformato i sindaci della vallata in supereroi del riciclo a fumetti, un’altra volta abbiamo immaginato i musei archeologici del futuro, quest’anno abbiamo pensato di far conoscere come davvero Poliservice smaltisce e recupera il materiale. Un reportage che, pensiamo, posso far conoscere la via del riciclo e coloro che, ogni giorno, ci aiutano a percorrerla”.