“Sono andata insieme ai miei figli” spiega, infatti, l’Allegrino “e ci siamo immersi in un mondo affidato a mani esperte e qualificate, messo pesantemente a rischio dai tagli in bilancio che hanno sottratto alle iniziative della biblioteca ben 63mila euro a vantaggio di più o meno precisate spese per Affari Istituzionali della Presidenza del Consiglio”.
Stando, infatti, a quanto sottolineato dal capogruppo, sul fondo per la biblioteca sarebbero rimasti solo 39mila euro. Non solo. L’emendamento presentato la settimana scorsa proprio dalla Allegrino per rimpinguarlo di almeno 24mila euro con risorse in arrivo da avanzi ministeriali sarebbe stato bocciato dall’amministrazione provinciale.
“Forse Testa non sa” aggiunge l’Allegrino “che la biblioteca nata nel 1929 con “solo” 15mila volumi oggi ha oltre 250mila pezzi, di cui 200mila volumi (ben 7mila risalenti a prima del ‘900), 5mila tra enciclopedie e trattati, 382 cinquecentine, 13mila opuscoli, 6 incunaboli, a cui si sommano 2mila testate di periodici, 269 testate in abbonamento che si traducono in 50mila pezzi raccolti. A questi si sono aggiunti i libri della biblioteca interculturale prima ospitati nel centro di via Raiale chiuso da qualche mese. Ci sono poi manoscritti di pregio, molti nella sezione Abbruzzesistica, la più fornita della regione, audiovisivi, supporti informatici, fotografie, carteggi”.
“Se Testa” continua il capogruppo IdV, “che nei locali della provinciale voleva collocare persino un bar, avesse più a cuore il destino della biblioteca e della sue attività, scoprirebbe inoltre che è un posto frequentatissimo: circa 55mila presenze l’anno (7.854 da gennaio ad oggi, se si contano solo gli adulti), di cui circa 47mila per la consultazione ed 8mila per il prestito a domicilio e interbibliotecario. Un dato per tutti: da gennaio ad oggi i prestiti sono stati 2.984 nella sezione adulti, 940 sezione ragazzi, una media di 300 libri al giorno! Viene scelta da centinaia di ragazzi e ricercatori come luogo di studio, malgrado lo spazio non sia molto e come meta di visita da scolaresche, 102 l’anno scorso”.
Quest’anno, però, per via dei tagli mancherebbero soldi anche per locandine e depliant per diffondere le informazioni. Come riscontrato dall’Allegrino, tutto si farebbe in casa con fotocopie interne, passaparola, internet e sms.
“Parliamo di attività svolte anche da un presidio importante” commenta il politico, “che con i tagli non avrebbe più ali: il centro di documentazione Emilio Alessandrini che da anni promuove la diffusione della conoscenza del magistrato pescarese ucciso dai terroristi 30 anni fa a Milano mettendo a disposizione volumi, documenti, foto e promuovendo incontri sulla legalità e la lotta al terrorismo. La promessa di prolungare l’attività fino a dicembre, fatta dal Presidente per addolcire la pillola dei tagli, purtroppo non è una soluzione e non basta. Serve un atto concreto a tutela del patrimonio culturale. Invece di accontentare chi chiede fondi per staff e iniziative di maggioranza, malgrado la minaccia-tormentone del milione e mezzo di debito, si devino quei soldi per promuovere davvero la cultura e altri settori che vengono fortemente mortificati”.