Fiume Pescara, Allegrino (Idv) chiede maggiore controllo sulle acque

antonella_allegrinoPescara. Antonella Allegrino, capogruppo IdV alla Provincia di Pescara, interviene sull’intricata situazione che vede sotto accusa il Fiume Pescara. Scarichi abusivi, acque difficili, nessun controllo per autorizzazioni rilasciate. Toccherebbe alla polizia provinciale vigilare su quanto avviene nelle acque del Pescara, ma al momento nessuna sicurezza all’orizzonte per mancanza di risorse umane. 

 La Allegrino non resta in silenzio e fa appello alla sua provincia: “tra le competenze della polizia provinciale rientrano quelle della tutela ambientale per il rispetto della normativa in materia e di controllo delle autorizzazioni rilasciate dalla provincia, tra cui quelle dei depuratori comunali ed aziendali e degli scarichi industriali. Ma a Pescara questo corpo può contare solo su 15 unità, vale a dire uno ogni circa 21 mila cittadini, se consideriamo che la popolazione della Provincia supera i 321 mila abitanti. Una situazione ancora più difficile se si considera che su 15 dipendenti solo 6 attualmente stanno lavorando”, ha dichiarato la Allegrino.
Disponibilità di risorse umane minima che impedirebbe di portare a termine le funzioni di prevenzione, di controllo ed eventualmente di sanzione con efficienza ed efficacia. Per questo riteniamo che sia necessario potenziare il corpo di polizia, – sottolinea la Capogruppo – attraverso la mobilità interna, anche individuando profili idonei all’interno del personale dell’Ente o valutando la possibilità di concorsi interni. Urlare al vento che è necessario aumentare i controlli senza rendersi conto che il personale non è sufficiente è demagogico”. La Allegrino lancia allora la carta della polizia provinciale competente anche in altre materie di fondamentale importanza come, ad esempio, sicurezza, rifiuti, e non da ultimo supporto concreto alla polizia municipale. “Un segnale positivo anche per quei comuni che sono di fatto senza vigili urbani, perché non hanno la disponibilità economica sufficiente”, conclude la consigliera.

Monica Coletti

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