Chiedono chiarezza sul futuro degli asili nido comunali e sulle modalità di esternalizzazione, insieme alla garanzia del mantenimento della qualità del servizio, i capigruppo del Pd e di Teramo Cambia in Comune, Gianguido D’Alberto e Antonio Filipponi.
“Sul rischio di ulteriore smantellamento di un sistema pubblico che negli anni si è dimostrato virtuoso”, scrivono in una nota, “è giunto il tempo che il Sindaco Brucchi getti la maschera e dica con chiarezza cosa vuole fare in merito alla paventata privatizzazione dei nidi presenti sul nostro territorio, su cui esprimiamo la nostra contrarietà”.
In particolare, dopo la delibera dello scorso anno approvata dalla maggioranza, nella quale nulla veniva detto su tempi, modi, numeri e modalità per avviare l’esternalizzazione, i consiglieri chiedono di conoscere le intenzioni della Giunta.
“E’ indispensabile che l’Amministrazione riferisca immediatamente in Consiglio, o in un’apposita Commissione”, continuano i due capigruppo, “sulla sciagurata ipotesi di dare ai privati almeno altri due asili nido, in quanto la discussione su una decisione di tale impatto non può essere assunta senza un confronto serio e partecipato, con il Consiglio comunale, con la città, con i coordinatori, gli operatori e con le famiglie”.
Inoltre, viene definita “inaccettabile e irragionevole” la possibilità di chiudere il nido “in vaste e significative porzioni periferiche del territorio”, come ad esempio San Nicolò che ospita già strutture private e che risulta essere stato penalizzato dalle scelte dell’amministrazione.
E sulle difficoltà riguardanti il personale degli asili, i rappresentanti di opposizione suggeriscono che “bisognerebbe pensare ad un vero sistema integrato dei servizi educativi che non sostituisca il pubblico e che consenta in questa fase transitoria di conservare una omogenea ed alta qualità dei servizi a parità di costi per le famiglie, fino alla piena operatività della Legge 107 del 2015 che, a regime, rivedrà completamente, rinforzandolo, il sistema pubblico dei servizi educativi per la prima infanzia”.
Infine invitano la giunta a tagliare il numero degli assessori piuttosto che tagliare gli asili nido, riducendo la qualità di un servizio fondamentale per le famiglie.