“Bisogna prendere definitivamente atto dell’inettitudine della classe politica, preoccupata solo di lasciare ai posteri sfascio e sperperi di ogni tipo, grazie a clan affaristici inseriti come metastasi in ogni ambito politico ed economico”. E’ un attacco duro quello di Luigi Felicioni, segretario provinciale di Fronte Nazionale Teramo, che scaglia contro la politica locale, rea, a suo dire, di non garantire un futuro sereno ai cittadini.
“C’è un filo comune”, scrive in una nota Felicioni, “che unisce gli ultimi negativi eventi del Si governativo alle trivelle nell’Adriatico (ambiente), della chiusura selvaggia dei punti nascita teramani (sanità) e dei problemi finanziari della Piccola Opera Charitas di Giulianova (sociale). La riprova di una politica menefreghista e distante anni luce dai bisogni reali della gente, contrapposta ad una politica vicina e sensibilissima solo alle istanze bisognose dei potentati economici del mondo delle compagnie petrolifere, della sanità privata e dell’assistenzialismo non sociale”.
E, a conferma delle sue dichiarazioni, riporta i dati dell’Istat, pubblicati alcuni giorni fa, relativi all’emergenza sociale riscontrabile in Abruzzo nell’ultimo biennio. Aumentano, infatti, i parametri di rischio di povertà ed esclusione sociale (dal 26,1% al 29,5%), la grave deprivazione (dal 8,6% al 9,5%) e la bassa intensità lavorativa (dal 9,8% al 11%).
“Perfino le performance di altre regioni del centro e sud Italia”, commenta Felicione, “messe peggio in partenza, sono tutte migliori con il Molise, per esempio, con percentuali migliorative nell’ordine dei 4 punti”.
Dati preoccupanti che impongono un deciso cambio di rotta visto lo stato di emergenza sociale nel quale, secondo Felicioni, l’Abruzzo sta sprofondando.
“La strada tracciata dalla politica non più credibile”, conclude il segretario provinciale, “e non è certo quella del si a Ombrina mare, del no a future mamme e dell’abbandono dei diversamente abili. Questa è solo direzione antisociale e, in diversi aspetti, criminale” .