Chieti, cantiere Postilli Ricci esempio di “bad practice”

chietiChieti. “Consiglio ad un professore universitario di portare gli studenti di archietttura/ingegneria presso il cantiere della Postilli Ricci per illustrare agli stessi come non si deve fare un’opera pubblica”. È l’originale proposta di Angelo Radica, consigliere comunale del Pd al Comune di Chieti, che ha definito il cantiere in questione una vera e propria “bad practice” per la quale sarebbero stati utilizzati Fondi Cipe (ora Fas) destinati ad opere strategiche.

“Questa strada lungo poco più di un chilometro non è certo un’opera strategica” critica Radica. “Allora per realizzare opere ordinarie per garantire la sicurezza e i servizi minimi ai residenti della zona (fogne, viabilità, ecc.) si decide di spendere 6 milioni di euro destinati ad opere di rilievo”.

L’opera in questione sarebbe stata avviata nel 2007. Dopo 3 anni e dopo aver speso i 6 milioni di euro, il consigliere sottolinea di essere ancora davanti ad un cantiere incompiuto, “ad un vero è proprio “detrattore ambientale”, alla necessità di altre risorse finanziare per completare l’opera, soldi che pagheranno i cittadini in un momento di scersità di finanziamenti per le opere pubbliche e di taglio ai bilanci comunali”.

Nell’impossibilità di assistere passivamente a quanto accaduto, il consigliere sottolinea in merito: “Siamo di fronte ad un grave spreco di risorse pubbliche in una fase in cui le amministrazioni locali non riescono nemmeno a garantire la manutenzione delle strade, l’erogazione di servizi minimi in particolare alle categorie più deboli. Sappiamo che sono in corso contenziosi tra i vari soggetto coinvolti. Chiediamo a chi di dovere di accertare in fretta le responsabilità, all’amministrazione comunale scelte sulla destinazione dell’opera. Questa volta non può accadere come spesso avviene in Italia che di fronte a veri e propri scempi la responsabilità non sia di nessuno”.

 

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