Pescara, fermi i lavori alla Città della Musica

citta_musicaPescara. Disposto un fermo temporaneo dei lavori per il completamento della Città della Musica, sospesi da circa sette giorni. In attesa di depositare, la prossima settimana, la perizia di variante relativa all’impiantistica, sia dal punto di vista energetico che acustico, che poi la giunta dovrà approvare, adottare e rendere esecutiva, il responsabile unico del procedimento, l’ingegner Giuliante, ha optato per un’interruzione. “Riprenderanno entro la seconda metà di giugno i lavori di completamento del primo lotto della Città della Musica, in via di realizzazione in via Raiale, nell’area dell’ex inceneritore. Un blocco che comunque non interferirà con il termine ultimo già fissato per la riconsegna del cantiere, preannunciato per fine anno”, ha ufficializzato il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi, dopo un sopralluogo sul posto.
Un cantiere sottoposto a varie traversie, bloccato per anni da un ricorso al Tar e partito concretamente solo a inizio 2009, con una previsione di fine lavori addirittura per lo scorso marzo. Nel frattempo però altri problemi sono emersi, questioni legate all’impiantistica, perplessità in merito alla perfetta insonorizzazione delle sale di musica, oltre che alla resistenza all’umidità provocata dall’eccessiva prossimità al fiume. La nuova amministrazione comunale ha dunque pensato di rivedere totalmente il progetto dal punto. I tecnici starebbero predisponendo una perizia di variante e di adeguamento alle nuove normative per consentire anche un ammodernamento del piano.
Dalla ripartenza garantita entro sei mesi la conclusione del primo lotto del fabbricato. “Entro fine 2010 vogliamo inaugurare il primo lotto della Città della Musica che consegneremo subito alla città – ha detto ancora il Presidente Foschi – per consentirgli di divenire rapidamente punto di ritrovo e aggregazione sul territorio, un luogo vivo e vissuto soprattutto dai nostri giovani e dalle decine di gruppi musicali che oggi non hanno uno spazio in cui poter lavorare”.

Monica Coletti 

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