Il movimento propone, dunque, l’abolizione di questo specifico limite, contenuto nell’ordinanza emessa dal sindaco Di Marcoberardino nel 2007. Un riconoscimento, secondo Sinistra e Libertà, per l’importante ruolo sociale ed economico svolto dagli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che con la loro presenza contribuiscono all’animazione, alla sicurezza e alla valorizzazione turistica del territorio. “Inoltre” continua ancora il gruppo, “offrendo ai giovani la possibilità di divertirsi entro i confini comunali, li sottraggono al grave rischio di incidenti stradali, a cui si esporrebbero qualora, non trovando nel loro paese locali idonei a soddisfare questo tipo di domanda (oggi particolarmente elevata), fossero costretti a lunghi tragitti notturni in automobile per raggiungere i ritrovi situati in altre località”.
A sostegno dell’iniziativa ci sarebbe anche il fatto che, stando a quando sostenuto da Sinistra e Libertà, nel periodo successivo all’entrata in vigore dell’ordinanza non si sarebbero verificati episodi tali da indurre a ritenere questo tipo di intrattenimento lesivo della pubblica quiete, del riposo e della salute delle persone e, quindi, tale da essere circoscritti ad un numero limitato di eventi all’anno.