La delega della Cultura, infatti, è ancora nelle mani del primo cittadino, nonostante lo stesso Iacobitti alimenti alcune voci di corridoio che vorrebbero Di Primio pronto ad appaltarla al senatore Di Stefano.
“Non credo che a lungo si possa nascondere l’incapacità di offrire alla nostra città scelte amministrative vere, mandando in scena, stavolta sul palcoscenico del Marrucino, atteggiamenti che hanno il sapore di un fascismo comico e sbiadito” commenta in merito Iacobitti. “Non credo sia utile a nessuno tornare indietro, scimmiottare l’ex sindaco Cucullo peraltro senza nemmeno averne lo stile autenticamente comico. Il neo sindaco Di Primio dovrebbe voltare pagina e non aggrapparsi a costruire il futuro con dirigenze vecchie”.
Iacobitti si chiede, dunque, quali siano le idee e i progetti che la nuova amministrazione comunale ha in serbo per la città di Chieti. Il coordinatore ricorda, a questo proposito, che la passata amministrazione avrebbe depositato presso il MIBAC e la Regione il progetto della stagione lirica 2009-10. “L’intento, allora, è di portarlo avanti?” si chiede, dunque, Iacobitti. “Come riprendere la stagione? Chi si sta occupando della prossima edizione della settimana Mozartiana?”.
È soprattutto in merito a quest’ultimo quesito che il coordinatore sembra chiedere spiegazioni in quanto la stampa darebbe per certa la figura del maestro Rendine come nuovo direttore artistico della celebre manifestazione teatina. Tuttavia, si chiede Iacobitti in base a quale mandato sia questo possibile, in quanto l’attuale direttore artistico sarebbe, come da contratto e fino al termine del 2010, il maestro Gabriele Di Iorio.
“Dare una risposta a questi interrogativi significa avviare un ragionamento strutturale e nell’immediato dare una risposta ai tanti lavoratori che aspettano di conoscere il proprio destino lavorativo, professionale e umano” continua, pertanto, Enrico Iacobitti. “Credo che sia amministrativamente e moralmente corretto occuparsi di dare queste risposte. Risposte che pare non siano arrivate nemmeno dall’incontro con i lavoratori del Marrucino. Non confondiamo con la teatralità dei comportamenti la necessità di scelte politico-amministrative concrete per il Teatro Marrucino e la cultura nella nostra città. Cultura, che, se governata in modo moderno, potrà essere una grande macchina imprenditoriale fondamentale anche per la creazione di nuovi posti di lavoro. Per questo occorrono progettualità e competenza degli uomini e non padri tutelari”.