L’esempio virtuoso sarebbe costituito dalle esperienze nordeuropee. La bicicletta, dunque, vista non soltanto come mezzo da utilizzare nei giorni di festa: “vanno sviluppate campagne e servizi affinché sempre più persone si accorgano dei vantaggi, individuali e collettivi, che l’uso delle due ruote comporta ed eleggano la bicicletta come loro mezzo preferito”.
Secondo Acerbo, Pescara e il suo clima ben si prestano ad elevare il capoluogo adriatico al rango di città in cui la quasi totalità della cittadinanza si muove in bicicletta. “Approfittiamo della Giornata nazionale del 9 maggio per lanciare una proposta che tradurremo in mozione da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale” è pertanto il suo auspicio. “Decine di migliaia di pescaresi vivono (o meglio dormono) sui Colli e per loro l’uso della bicicletta appare alquanto faticoso ed impegnativo. Nell’ottica di incentivare la mobilità ciclistica proponiamo al Comune di Pescara e alla GTM di attivare un servizio di trasporto bici sugli autobus”.
Si tratta, spiega meglio il consigliere, di posizionare sul retro o davanti ai bus di linea delle rastrelliere portabici che consentano all’utente di agganciare la biciclette. Un accorgimento ormai diffuso in molte città italiane ed europee, poco costoso e di grande utilità per la cittadinanza.
“Colgo l’occasione” continua, poi, Acerbo “anche per tornare sulla questione della “strada-parco” sulla quale l’attuale amministrazione ha scelto la linea dell’inerzia e della pigrizia mentale. Uno dei principali deterrenti all’uso quotidiano della bici in città è la pericolosità delle nostre strade e per questo vanno individuati percorsi dedicati e protetti dove il ciclista non debba correre il rischio di essere investito dalle automobili. Per questo continuiamo a ritenere un errore la scelta di sopprimere la “strada-parco”, il cui percorso, invece, avrebbe dovuto proseguire attraversando tutta la città. In tutta Europa il trasporto pubblico sottrae spazio alle auto non a bici e pedoni”.
Secondo Acerbo, la filovia dovrebbe passare su una delle attuali arterie stradali cittadine e, per fargli spazio, basterebbe la politica dei sensi unici. L’auspicio del consigliere è che la pedalata del 9 maggio susciti nella giunta Mascia una salutare riflessione sul progetto filoviario.