Pescara. Scandali sanitari sempre più evidenti, un fallimento che sta investendo tutte le società di un gruppo che per anni ha governato la sanità garantendo assistenza a gran parte della popolazione, tangenti che volano altissimo, non stiamo parlando di chissà quale realtà lontana anni luce da noi, ma dell’Abruzzo, e se vogliamo avvicinarci ancor di più, Pescara sembrerebbe nel vivo dello scandalo.
Dopo le tangenti e gli arresti che hanno coinvolto l’ospedale Santo Spirito per la ristrutturazione del reparto di maternità nel vecchio plesso, l’emergenza stavolta arriva dal Pronto soccorso del nosocomio pescarese. Settimana dopo settimana, la situazione sembrerebbe degenerare, senza porre margini di miglioramento. Ad affermarlo il consigliere comunale del Pd Giuliano Diodati, che questa mattina ha visitato il reparto assieme alla commissione consiliare competente del Comune, e il segretario provinciale del Pd Antonio Castricone.
“La situazione è ormai fuori controllo -dice Diodati-, i pazienti sono accolti in un ambiente angusto, le ambulanze non riescono neppure a fare manovra e gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni estreme”. Diodati cerca i colpevoli, di fronte ad una situazione che si indirizza a peggiorare, ma soprattutto chiede al direttore generale della Asl, D’Amario di trovare il modo di intervenire in commissione, nonostante il problema fino ad oggi sembrerebbe non turbarlo.
Castricone invece, prende la palla al balzo per sferrare un attacco al centro-destra. Alla base di ogni problema, dice il segretario, si insidia la voglia di arrivismo dei governatori comunali, regionali e provinciali, troppo presi da calcoli ragionieristici e dall’esigenza di tutelare le cliniche private. L’emblema che affligge la sanità pubblica sta passando in secondo piano, nel pubblico tutto sembrerebbe andare a rotoli.
All’orizzonte, dicono i politici di centro-sinistra, si prospetterebbero tagli e riduzioni, pochi servizi per i cittadini e mal organizzati. Ci si starebbe spingendo verso un’avventurosa riorganizzazione che non porterebbe a nulla di buono, ma condurrebbe all’accentramento totale del potere sanitario nelle mani dei sovrani di centro-destra.
Monica Coletti