“Lo stabile dell’ex Tribunale sicuramente oggi per l’amministrazione comunale ha un costo di gestione, una struttura occupata tra l’altro solo per metà. Stiamo guardando al futuro, – dice Mascia – pensando ad un diverso sviluppo, prevedendo anche l’interessamento di soggetti plurimi visto che non devono esserci monopoli culturali a Pescara. Inoltre l’amministrazione ha bisogno di individuare misure tese a rivitalizzare quella zona di Porta Nuova che, dopo il trasferimento del Tribunale, ha subito un decremento delle attività e non v’è dubbio che la localizzazione nella struttura di nuovi uffici determinerebbe un movimento e un indotto importanti”.
Una replica attesa da tutti, una voce importante che interviene per chiarire le cose. Il sindaco non parla di decisioni definitive, non dice a chi andrà l’immobile o la reale intenzione della giunta, ma lascia intendere che le attuali condizioni dell’edificio non saranno pro tempore.
“Sentiamo voci assurde, sconsiderate, irresponsabili e soprattutto disinformate circa una presunta volontà dell’amministrazione comunale di cancellare il Premio Flaiano, di sfrattare musei” , ha aggiunto il primo cittadino .
La politica di centro-destra, più volte accusata di voler annientare la cultura, replica con decisione sottolineando che non sono i “contenitori” utilizzati a rilanciare la cultura stessa.
Da dedurre, quindi, che sulla sede dell’ex Tribunale qualche progetto ci sia già, soprattutto quando dal primo cittadino viene sottolineato come nell’edilizia pubblica sia doveroso creare un profitto per l’amministrazione che là dove viene a mancare determina interventi di dimissione, attuati quotidianamente anche da altri Enti, reinvestendo ad esempio su un’edilizia di tipo residenziale.
Nonostante tutto Mascia si ostina più volte a ribadire che al momento nulla è deciso, che le polemiche generate non trovano fondamento.
Se il sindaco guarda al futuro, il Media Museum fa altrettanto, la paura sfratto è sempre dietro l’angolo.
Monica Coletti