Pescara. “Per sottolineare il suo attaccamento alla Brigata Maiella a cui Pescara, Città Medaglia d’Oro al Valore Civile è storicamente legata”. Questa la motivazione con cui l’amministrazione comunale di Pescara ha voluto conferire alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, il Delfino d’Oro.
Il premio, fra le più alte onorificenze decise dalla Città, è stato consegnato alla Boldrini nella sala consiliarein apertura del convegno dedicato alla Resistenza “Dalla Liberazione alla Costituzione Repubblicana”, a cui hanno partecipato anche molti partigiani abruzzesi figli dell’eroica Brigata Maiella, organizzato da Fondazione Brigata Maiella, che gode proprio dell’alto patrocinio della Camera dei Deputati.
Ma la premiazione porta con se uno strascico di polemiche:”L’onorificenza del Delfino d’Oro diventa strumento di propaganda politica e perde la sua connotazione di benemerenza civica”, attacca Armando Foschi nei confronti dell’amministrazione Alessandrini. “E questo”, afferma l’esponente dell’associazione Pescara Mi Piace, “il significato autentico della decisione assunta dal Comune di Pescara di conferire oggi tale riconoscimento al Presidente della Camera dei Deputati una decisione che, evidentemente, non risponde ai requisiti propri della benemerenza e che non rappresenta la città”.
“Continuo a chiedermi cosa abbia fatto per la nostra Città per meritare questa onoreficenza!”, si interroga il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Vincenzo D’Incecco, che ha disertato la premiazione.
“Il Comune ha il compito morale di individuare e valorizzare le personalità che contribuiscono a onorare la Comunità pescarese con insigni meriti personali o collettivi, nei più svariati campi di interesse, come quelli letterario, artistico, storico, culturale, sociale, economico, tecnico, sportivo, militare, religioso, della beneficienza e del volontariato”, si legge nella delibera che la Giunta ha approvato per conferire il Delfino alla Boldrini: “Ma da oggi l’assegnazione del Delfino d’Oro cambia spirito e carattere, divenendo, chiaramente, uno strumento di propaganda politica”, rincara la dose Foschi, “l’8 luglio si riunisce a sorpresa uno sparuto gruppo del famoso Comitato dei Saggi, quello che dovrebbe decidere a chi assegnare le benemerenze, per il 10 ottobre”, riporta, “solo che a quel tavolo ci sono appena tre componenti su otto, ossia i docenti Claudio Palma, Michela De Amicis e il Presidente del Consiglio Blasioli. Manca addirittura anche il sindaco Alessandrini e mancano gli altri membri, ossia Ugo Crescenzi, Lucio D’Arcangelo, Piergiorgio Landini e Luciana Vecchi. La seduta viene stranamente ritenuta valida, seppure manca anche quella maggioranza utile a dare un tono di autorevolezza e ufficialità alle decisioni assunte e ratificate, e in quattro e quattr’otto, quasi come in una riunione di ‘carbonari’ si decide si conferire il Delfino d’Oro all’onorevole Boldrini con una motivazione puramente politica e sconcertante, – commenta il già membro della maggioranza dell’ex amministrazione Mascia – ossia per ‘il suo impegno e la sua azione di sensibilizzazione in favore della storia della Brigata Maiella’, a cui la città di Pescara sarebbe ‘profondamente legata’. Cioè, quale sarebbe il merito dell’onorevole Boldrini? Quale sarebbe la sua azione per la crescita di Pescara? Quale sarebbe stato il suo impegno per la storia del nostro capoluogo?”, conclude Foschi.