Meetup Chieti 5 Stelle: ‘L’ipocrisia sull’accoglienza profughi e gli Istituti Riuniti San Giovanni Battista’

Chieti. “Questo mio intervento non è ne a favore né contro gli immigrati, ma bisogna raccontare la verità ai nostri concittadini. Quanto successo ieri nella nostra città è semplicemente ipocrita”. Si legge così in una nota del Meetup Chieti 5 Stelle.

Non si può accettare la strumentalizzazione di una situazione di emergenza a fini elettorali e non mi riferisco solo ad Umberto Di Primio. Un provvedimento ministeriale impone una ripartizione Regionale del numero di profughi ed anche la Città di Chieti, tramite la Prefettura, viene chiamata a svolgere la sua parte per ospitare extra-comunitari che hanno lo status giuridico di profugo, quindi già parlare di immigrati clandestini equivale a minimizzare o peggio a mentire! Gli Istituti Riuniti di Piazza Garibaldi hanno partecipato ad una gara pubblica indetta dalla Prefettura di Chieti ed attualmente sono terzi in graduatoria dietro altre due associazioni private molto più grandi, che fanno dell’assistenza ai profughi una professione remunerativa. E’ questo uno dei motivi per cui l’ex Ipab ha partecipato al bando, oltre naturalmente al fine di rispondere al suo scopo sociale. L’Istituto, anche a causa del comportamento omissivo di Comune ed Asl, non ha le risorse economiche necessarie a far fronte a tutte le spese, incluso il pagamento degli stipendi di quanti vi lavorano assistendo amorevolmente i 120 ospiti attuali. Spesso l’amministrazione degli Istituti Riuniti è costretta a rivolgersi alla magistratura per ottenere ingiunzioni di pagamento nei confronti della “sorella maggiore” e anche il Comune di Chieti si mostra inadempiente rispetto agli obblighi di compartecipazione per i quali, dichiara il Presidente Recubini, è in debito di circa 200.000 €uro. La decisione di ospitare i profughi partecipando al bando prefettizio è stata dunque presa anche per far fronte ad una situazione di tracollo finanziario dell’ente. Occorre partire da questa necessaria premessa per far luce su quanto avvenuto ieri. Soprattutto sul reale imminente arrivo dei profughi presso la struttura nella stessa giornata poiché, tutti, abbiamo avuto l’impressione che la manifestazione (Autorizzata?) avesse realmente impedito l’accesso a qualcuno. Ma non è così! La Prefettura si è limitata a chiedere la disponibilità agli Istituti Riuniti ad accogliere alcuni profughi per far fronte ad una situazione di emergenza temporanea, nessun profugo era dunque in imminente arrivo ed é passato il messaggio, o meglio, questo è il messaggio che lo stesso Di Primio voleva far passare, che abbia salvato la città. Ma la città non è solo Chieti alta! Impedire che i profughi siano ospitati in una struttura pubblica come quella di Piazza Garibaldi significa farli ospitare da una struttura privata che ha sede a Brecciarola, stiamo parlando della stessa città. Il problema dunque non è stato affatto risolto, ammesso che di problema si possa parlare, si è semplicemente spostato”.

“La questione quindi non è riconducibile allo schema “immigrato si” o “immigrato no” – conclude la nota – anche perché è evidente a tutti che il Paese tutto non è in grado di fornire l’assistenza minima nemmeno al suo popolo. Troppo comodo scambiarsi accuse, da un lato di “fascismo” e “xenofobia” e dall’altro “perbenismo” e “buonismo”, quando a vario titolo, nelle istituzioni, entrambe le componenti di destra e sinistra sono causa o concausa del problema”.

Impostazioni privacy