Pescara. ‘Quanto sta avvenendo in Abruzzo è esemplificativo del conflitto esistente in Italia e nel mondo tra l’affermarsi di un futuro realmente sostenibile e il proseguire sul cammino del consumo insensato delle risorse.
Nella nostra regione si stanno confrontando due modelli di sviluppo: uno legato alla tutela e alla valorizzazione del territorio, esemplificato dalla nascita di una grande area naturale protetta sulla costa teatina, l’altro ancorato allo sfruttamento delle risorse, rappresentato dalle decine e decine di richieste di estrazioni petrolifere a terra e a mare’. Lo dichiara in una nota Legambiente Abruzzo.
‘In occasione della presentazione di ieri a Pescara del dossier “La costa delle trivelle. Dati e numeri sulla deriva petrolifera in Abruzzo”, le Associazioni ARCI, CAI, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Lipu e WWF – da sempre impegnate contro la petrolizzazione dell’Abruzzo e per la nascita del Parco della Costa Teatina – hanno dato vita ad un coordinamento interassociativo.
Attraverso questo coordinamento, ogni singola associazione intende continuare e rafforzare il proprio impegno per fermare la deriva petrolifera nella nostra regione e per disegnare una strategia comune di uscita dal petrolio’, continua la nota che poi si avvia alla conclusione.
‘In un’ottica di partecipazione e difesa dei beni comuni, il Coordinamento organizzerà attività sul territorio e sosterrà tutte le iniziative contro la petrolizzazione e per una concreta tutela del territorio e del mare abruzzese’.