Chieti, D’Amico: “è arrivato il tempo dei fatti”

camillo_damicoChieti. “In assenza di argomenti o di cose fatte non resta che buttarla sulla bagarre”. Così il capogruppo del Pd Camillo D’Amico commenta la risposta dei capigruppo di maggioranza accorsi in difesa del loro Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, in replica alle affermazioni fatte in conferenza stampa lo scorso 29 gennaio.

“Sono cose che sentiamo da 7 mesi” prosegue D’Amico “la solita storia, ma ciò che è ancora più preoccupante è la mancanza di idee e contenuti. Non sanno cosa fare e nel frattempo riflettono, tanto i cittadini possono aspettare, i problemi restano irrisolti, gli appalti dei lavori pubblici finanziati vengono rinviati ad un futuro ancora lontano. Noi non abbiamo illuso nessuno, semplicemente non ce la siamo sentita di fare il repulisti politico mandando a casa gli interinali chiamati da Febbo”.

Il capogruppo del Pd sostiene ancora che “il dissesto tanto ventilato  non lo hanno  potuto dichiarare perché non c’erano debiti che potevano consentirlo, non ci diciamo bravi per il nostro operato ma li costringiamo a confrontarci sui problemi della Provincia di Chieti e il risultato elettorale poco c’entra con il lavoro svolto. Sulla macchina provinciale disorganizzata attendiamo speranzosi che la riorganizzazione sia finalmente attuata”.

A proposito poi di risparmi, novità e strategie, “siamo vigili ma collaborativi perché l’obiettivo è solo e sempre il presente ed il futuro del nostro territorio. Sappiamo bene di non essere maggioranza  ma lavoriamo con lo stesso impegno anche dai banchi dell’opposizione nell’interesse dei cittadini ed è su quello che vogliamo confrontarci: manutenzione strade e fiumi, infrastrutture, attività produttive, opere strategiche. Sulle clientele viene da ridere se ci fossimo comportati cosi come dicono loro avremmo potuto rivincere con facilità; il fatto è che noi abbiamo una visione diversa delle cose e abbiamo maggiore sensibilità verso gli ultimi, figli di un dio minore, piuttosto che pagare a peso d’oro i notabili di sempre”.

Secondo D’Amico contrastare lo spreco non significa semplicemente spegnere le luci.

“Il presidente si deve occupare d’altro, senza ricorrere alla demagogia di bassa lega e ad una comunicazione continua al solo scopo di apparire”.

E, infine, rimpiange i “bei tempi dei confronti con  Febbo, quando si discuteva di cose serie, anche se con forme dialetticamente forti, ma ricche di contenuti e d’interesse per i cittadini. È arrivato  il tempo dei fatti e noi siamo qui ad aspettare con ansia qualche concreto segnale esercitando il ruolo di minoranza attenta e costruttiva”.

Marina Serra

 

 

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