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Montesilvano, farmacia comunale bloccata in commissione: Silli bacchetta i dissidenti

Montesilvano. Per la seconda volta, la commissione Sanità non riesce a votare la proposta di cessione a privati della farmacia comunale. A tenere il punto sulla questione sono alcuni consiglieri della maggioranza che hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale.

Sbotta, quindi, il presidente della commissione, Lorenzo Silli, che richiama all’ordine i dissidenti Deborah Comardi, Stefano Di Blasio, Manola Musa e Anthony Aliano: «Sono costretto a rispolverare la memoria di alcuni consiglieri perché a quanto pare è alquanto difettosa», afferma piccato Silli, «Non sono passati nemmeno sette mesi  da quando il Consiglio Comunale deliberava con 15 voti favorevoli contro 9 l’approvazione delle linee programmatiche di governo. Tra quei 15 voti favorevoli c’erano anche i consiglieri Aliano, Musa, Comardi e Di Blasio. Ma soprattutto tra quelle linee programmatiche compariva anche il tema della farmacia comunale che oggi viene spudoratamente strumentalizzato».

«La farmacia comunale di Montesilvano, dal 2005, anno della sua costituzione, al 2013 ha registrato una perdita di complessivi 573mila euro», rimarca Silli,  «Un’amministrazione responsabile ha il dovere di affrontare la questione e trovare un rimedio. Riteniamo che per la farmacia comunale di Montesilvano il rimedio sia  la concessione in gestione, mediante procedura ad evidenza pubblica. Il nuovo gestore dovrà corrispondere all’Ente un canone periodico per la durata della concessione, un canone annuale legato al fatturato della farmacia stessa, ed infine, un contributo una tantum per l’Azienda Speciale per la fase di avviamento della farmacia».

«Gli atti di ostruzionismo che stanno mettendo in campo taluni consiglieri comunali», conclude Silli, «non hanno altra conseguenza se non danneggiare ulteriormente Montesilvano e sono la riprova di una visione della politica che nulla ha a che vedere con il bene comune, ma che risponde esclusivamente a desideri di esibizionismo alla ricerca di consensi per pura vanità personale».