“Caro Catarra ti scrivo…”, la Cgil Teramo chiede la mancata proroga di due incarichi dirigenziali

cgilTeramo. Il segretario provinciale della Cgil Teramo Amedeo Marcattili scrive una lunga lettera al presidente della Provincia Valter Catarra chiedendo di non prorogare, come invece stabilito dal primo atto del suo nuovo corso, i contratti del direttore generale e di un altro dirigente a tempo determinato.

 

“Lei prende atto – afferma la Cgil – ‘nel rispetto del principio della continuità amministrativa per l’esercizio delle funzioni attribuite, i contratti e comunque gli incarichi al mandato del Presidente della Provincia e come già perfezionati e conferiti nel corso del mandato di cui sopra, e in particolare, i contratti dagli articoli 108 (incarico di Direttore Generale conferito alla Dott.ssa G. Becci) e 110 (incarico di Dirigente a tempo determinato conferito all’arch. D. Crescia ) del D.lgs n° 267/2000, non scadono e permangono fino al 31/12/2014 senza necessità di espressa conferma…”, quindi le chiedo, ma prende atto di che ? Chi o cosa dice o dispone che i contratti in parola sono prorogati? Quale norma? A tal proposito la invito a leggere quanto previsto dal citato D.lgs. 267/2000 e dalla circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che le riassumo in due parole: i due contratti che lei intende prorogati non si possono prorogare”. E continua: “Con questa mia nota le voglio consegnare un’opportunità, cioè quella di dare un segno diverso al suo nuovo corso, perché il primo è stato caratterizzato dall’acquisto di una nuova auto presso il concessionario datore di lavoro di un componente la sua Giunta, dal pagamento di un Master universitario al suo capo di gabinetto a spese della Provincia; dall’assegnazione, sempre al suo capo di gabinetto, dapprima di un assegno ad personam quale componente del suo staff, poi l’assegnazione allo stesso dell’istituto dall’alta professionalità sottraendo risorse al fondo di produttività dei dipendenti; dall’assegnazione, inoltre, dell’incarico di Direttore Generale al segretario generale disattendendo quanto da lei sostenuto fino al giorno prima la sua elezione; dallo smantellamento del gruppo di lavoro preposto al controllo della società partecipata Teramo Lavoro. Da un ricorso smodato alla pratica dei provvedimenti disciplinari avviati, che non ha eguali nel nostro Paese e dal’assunzione di un Dirigente a tempo determinato le cui risorse potevano essere utilizzate per assumere 5 unità per la manutenzione delle strade”.

Marcattili conclude invitando a modificare “il suo atto presidenziale n° 1, dica che quei contratti non possono essere prorogati, per una volta ammetta di essersi sbagliato e riparta utilizzando le preziose professionalità di cui l’Ente che presiede è ricco”.

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