Alba Adriatica, vicenda mascherine: Città Viva chiede le dimissioni dell’assessore Colonnelli VIDEO

Alba Adriatica. Dalla polemica nata sui social, dallo “scontro” in consiglio comunale alla richiesta di dimissioni dell’assessore esterno Nicolino Colonnelli. L’interrogazione consiliare sull’acquisto da parte del Comune di Alba Adriatica di una partita di mascherine, già consegnate alla popolazione, diventa elemento di scontro anche di natura politica.

 

Il gruppo consiliare di minoranza Città Viva (Giuliano De Berardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa), con una nota ha chiesto le dimissioni dell’assessore ai lavori pubblici.

Il nodo del contendere? L’acquisto delle mascherine di protezione in una ditta nella quale l’assessore intrattiene rapporti di lavoro e collaborazione.

“Premesso che non mettiamo in dubbio l’onestà dell’assessore Colonnelli, ” si legge in una nota, “è un dato di fatto che, come egli stesso ha affermato, è stato proprio lui a suggerire al responsabile dell’ufficio di acquistare le mascherine. Mascherine acquistate ad un prezzo superiore  rispetto a quello proposto dal consigliere  Gianfranco Marconi”.

La ricostruzione. Il consigliere Marconi, fa rilevare il gruppo di Città Viva, aveva suggerito l’acquisto di una fornitura di mascherine ad un prezzo inferiore rispetto a quello sostenuto dal Comune (2,44 euro cadauna, mentre quelle acquistate dal Comune è di 3,58).

“Ma le inadempienze non finiscono qui”, prosegue la nota, “visto che alla consegna non è stata avvisata sul grado di protezione o meno rispetto al Covid-19 delle mascherine acquistate. Quest’ultima azione era doverosa da parte dell’Ente e doveva essere sollecitata dal sindaco che rappresenta la massima autorità sanitaria sul territorio affinché i cittadini potessero essere resi edotti sul tipo di dispositivo fornito loro, grado di protezione, lavabilità”.

La donazione. Ma le considerazioni di Città Viva si legano anche ad un passaggio maturato in sede di consiglio comunale.

” Il fatto che la ditta fornitrice abbia successivamente donato gratuitamente all’Ente lo stesso quantitativo di materiale acquistato in precedenza”, si legge ancora, “a nostro avviso non fa che peggiorare le cose. Probabilmente senza la nostra protesta, tanto deprecata dalla maggioranza, difficilmente avremmo avuto altre mascherine in donazione gratuita. Noi pensiamo che questo modo di fare politica da Prima Repubblica non possa più trovare applicazione pratica al giorno d’oggi e l’amministrazione comunale, con in testa il Sindaco, dovrebbe sgombrare il campo una volta per tutte da ombre e dubbi per riacquisire la credibilità perduta chiedendo all’assessore Colonnelli di rassegnare le dimissioni. Se infatti tutto continuasse come se nulla fosse significherebbe che ogni amministratore, col danaro pubblico, potrebbe fare quello che vuole gestendolo  come più ritiene opportuno e senza rendere conto a nessuno. A questo punto ci troveremmo di fronte a un’amministrazione incapace di affrontare le problematiche del paese e, soprattutto, non oculata nel gestire il danaro pubblico. Non era questo tipo di politica che era stata promessa in campagna elettorale. Anzi, tutto il contrario”.

 

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