Occupazione ex Oviesse, per Teramo Vivi Città è un ‘atto di prepotenza’

Teramo. “In un momento di grande crisi globale, l’occupazione dei locali commerciali dell’ex Oviesse appare come un atto di prepotenza che potrebbe creare un danno economico a tutti i teramani”.

A dire la sua sulla protesta di un folto gruppo di artisti teramani è Marcello Olivieri, dell’associazione Teramo Città, che la considera una “nota stonata di uno spartito politico”.

“Per i locali dell’ex Oviesse” spiega Olivieri in una nota “c’è l’interesse di aziende che andrebbero a creare nuovi posti di lavoro oltre a pagare un affitto che, già di per se, sarebbe una grande risorsa per le casse comunali. L’invasione dei locali allontana gli investitori commerciali e preoccupa molti cittadini che vedono svanire una opportunità di lavoro e di sviluppo per il commercio teramano. L’occupazione si è presentata come una vera azione politica, la cultura non occupa un locale commerciale, la cultura non urla, la cultura non ostenta una superiorità morale. Una passerella che ha visto sfilare politici regionali, locali e aspiranti candidati sindaci, quindi per cortesia non prendete in giro i cittadini, non parlate di cultura perché questa è pura campagna elettorale. Comunque oltre l’aspetto scarsamente culturale, l’occupazione di un locale di proprietà del comune, quindi dei teramani, crea un altro preoccupante interrogativo: se all’interno dei locali occupati qualcuno si fa male chi paga? Il comune? Quindi pagheranno ancora una volta i cittadini?”.
Da qui l’invito che il presidente dell’associazione rivolge al Prefetto di Teramo, affinché valuti la situazione.

“Per evitare che qualcuno corra dei rischi” conclude “sarebbe più giudizioso fare accomodare fuori i signori della cultura che potrebbero continuare la loro protesta politica in una piazza, con le dovute autorizzazioni nel rispetto della democrazia e delle leggi”.

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