Nereto, affidamento ufficio tributi. Laurenzi: il servizio non va esternalizzato

Nereto. La definisce la sindrome comunale da sdoppiamento degli incarichi: ossia due aree (entrate e tributi e area finanziaria), due responsabili e due costi.

 

Daniele Laurenzi, consigliere comunale di minoranza, interviene sulla vicenda del doppio affidamento alla stessa società per il servizio di supporto alla gestione e riscossione dei tributi comunali per poco meno di 72mila euro.

 

Situazione già evidenziata da Piero Di Felice (Direzione Futuro) e per la quale Laurenzi preannuncia un’interrogazione consiliare in attesa poi di percorrere ulteriori strade qualora fossero necessarie.

 

“Dal punto di vista politico”, sottolinea il capogruppo de La Fonte-Uniti per Nereto, “”noi siamo contrari a questa esternalizzazione del servizio di supporto all’accertamento e alla riscossione dei tributi perché crediamo che tutte le attività relative alla liquidazione ed accertamento dei tributi locali devono continuare ad essere gestite in forma diretta dall’ufficio tributi attraverso l’attuale dotazione organica che deve essere riqualificata, supportata, incentivata e implementata eventualmente attraverso concorsi pubblici.

Il nostro Comune nel recente passato ha già adottato dei provvedimenti di esternalizzazione del comparto tributi che hanno comportato esborsi ingenti per l’ente e causato molti disagi ai cittadini, esternalizzazione a cui la precedente amministrazione del Sindaco Stefano Minora ha posto fine e che ora il Sindaco Giuliano Di Flavio ripropone.

 

Noi crediamo che occorra impiegare le risorse pubbliche  per  offrire servizi prioritari come la sicurezza scolastica attraverso opere pubbliche essenziali e il completamento di infrastrutture cruciali e di rilevanza sociale, per garantire la sicurezza stradale e la realizzazione di percorsi pedonali oltre al maggior impegno per l’ordinaria cura del decoro urbano e delle aree verdi attrezzate che purtroppo versano nel più totale abbandono, situazione che in parte viene saltuariamente mitigata solo dalle  iniziative degne di lode del volontariato incoraggiato dall’amministrazione comunale. Occorre invece saper spendere i soldi pubblici attraverso una sana e oculata gestione frutto di programmazione, l’amministrazione al contrario spende soldi per incarichi onerosi a ditte private e poi ci racconta che non ci sono i soldi per pulire il paese avendo ridotto personale e servizi senza ridurre però la pressione fiscale a famiglie e imprese.

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