Pd Teramo: Tommaso Ginoble riorganizza la sua corrente

tommaso_ginobleTeramo. Un’area di riferimento per i centristi del Partito Democratico, sia a livello provinciale che regionale. E’ il progetto di Tommaso Ginoble, intenzionato a riprendersi spazi politici dopo la sconfitta di Roseto e le conseguenti critiche per la sua corrente arrivate un pò da tutte le parti. Un tentativo di ritorno in grande stile nella politica abruzzese, dunque, per colui che nel 2007 sfidò Luciano D’Alfonso nelle primarie per la segreteria regionale del Pd. Un ritorno, dopo la lontananza di Montecitorio che ha sfilacciato una corrente che sino a pochi anni da era una piccola macchina da guerra.

La nuova area  potrà contare a livello regionale su alcuni sindaci del basso vastese vicini ad Antonio Boschetti e nell’aquilano alcune aree socialiste. In provincia di Teramo la corrente ginobliana conta su quasi la metà delle tessere provinciali, su alcuni sindaci delle zone interne come Cortino e Crognaleto, più su alcuni snodi fondamentali come a Pineto, con l’assessore Giuseppe Cantoro determinante per la tenuta della giunta Monticelli, o come l’opposizione rosetana al momento compatta sulla linea ginobliana.

 

La difesa dei Ginoble e il ritorno di Verticelli. E’ stata la serata dell’autodifesa di Ginoble, Tommaso e Teresa, quella del terzo appuntamento del coordinamento provinciale del Partito Democratico che avrà il suo epilogo martedì prossimo. “Non è mai successo che di fronte ad una sconfitta ci fosse così tanta acrimonia”, ha detto Tommaso Ginoble di fronte ai dirigenti provinciali del Pd, dopo le roventi critiche seguite alla sconfitta di Roseto. “Quando nostri esponenti hanno perso non li abbiamo sottoposti a processi”, ha detto Ginoble ricordando le debacle del Pd. Un intervento dai toni molto duri, quello dell’onorevole, che non ha risparmiato né la segreteria provinciale (“mai vi è stata una spaccatura tanto grande tra il locale e il provinciale”) né gli esponenti verrocchiani di Roseto (“se avessero partecipato attivamente alla campagna elettorale invece che scrivere un documento contro la segreteria rosetana forse qualcosa sarebbe cambiato”). Ginoble si è assunto la “piena responsabilità” della sconfitta e a proposito della rottura con i liberalsocialisti ha detto che “una parte del partito si è nascosta dietro questo fatto per dispute interne”.
Ma a difendersi è stata anche Teresa Ginoble. L’ex vicesindaco rosetano è arrivata addirittura a minacciare la sua uscita dal Pd qualora dovessero continuare in futuro gli attacchi contro di lei.
Ad intervenire nel corso della serata anche Marco Verticelli. Discorso che è volato molto alto, quello dell’ex vicepresidente della Regione, tra temi politici nazionali e che è planato momentaneamente su Roseto, “per capire le ragioni della sconfitta, non per puntare il dito”. Verticelli ha criticato l’atteggiamento di “autosufficienza del partito”, chiedendo se non siano meglio i “bastian contrari o coloro che dicono sempre sì”. E la descrizione del bastian contrario, per qualcuno, assomigliava molto alla figura di Sabatino Di Girolamo.

 

 

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