Giulianova, NAS al Distretto Sanitario: l’appello di Linea Retta

Giulianova. Dopo gli uffici della S.I.A.E, la sede distaccata dell’Università e gli uffici del Giudice di Pace, la città di Giulianova rischia di perdere  anche la sede distaccata del Distretto sanitario situato nell’edificio dell’ex Ospizio  Marino”.

Lo ha dichiarato Fabrizio Retko della Linea Retta, spiegando che “nei giorni scorsi i Carabinieri del NAS hanno effettuato un sopralluogo di routine, rilevando carenze igieniche e strutturali dell’intero stabile,
legato alla fatiscenza della sede e ad un uso promiscuo degli spazi comuni (ossia il servizio veterinario e la sala di attesa dell’ambulatorio delle vaccinazioni); par che abbiano  inviato una relazione poco confortante al Sindaco di Giulianova, nella sua veste di autorità sanitaria locale”.

Per Retko “l rischio è grande, soprattutto per le persone anziane e per gli indigenti che, da anni, usufruiscono delle prestazioni offerte dalla struttura; costoro, in futuro saranno costretti ad andare a Roseto, dove sarebbe già stata individuato il luogo deputato ad  accogliere questo nuovo ‘regalo’. Per bloccare il progressivo smantellamento della sede distaccata del Distretto di Base, il Sindaco, invece di essere inerme, potrebbe interessarne il Governatore D’Alfonso affinché, tra le promesse di un nuovo reparto di neonatologia, del rafforzamento della Piccola Opera Charitas, del nuovo ospedale e del rilancio della stazione ferroviaria, inserisca tra i ‘sogni’ la ricerca di altro consono immobile e la sostituzione del ‘riunito odontoiatrico’ (ossia la ‘sedia’ ove i pazienti vengono posti per le cure, dal NAS rilevato come obsoleto e malfunzionante). La soluzione dovrà essere radicale, con il miglioramento delle informazioni agli utenti (l’ufficio informazioni e di prenotazioni è aperto solo due giorni), con la possibilità di pagare il ticket in sede e con il mantenimento di tutti i servizi attualmente erogati. Solo così potrà essere evitata la perdita di un ulteriore servizio a danno ed in beffa dei  cittadini giuliesi più bisognosi”.

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