La Carta di Teramo approda a Lampedusa: convegno sulla cooperazione per lo sviluppo in Africa

La Chiesa di Teramo-Atri, in comunione con la Chiesa di Agrigento, è lieta di presentare un importante evento sulla “Carta di Teramo”, il documento sulla cooperazione paritaria per lo sviluppo in Africa, firmata nel capoluogo aprutino il 22 giugno 2019 a seguito della Conferenza dei Rettori Africani tenutasi in occasione del Forum Internazionale del Gran Sasso.

Venerdì 9 luglio, nell’isola simbolo dell’accoglienza dei migranti, a Lampedusa, si terrà un convegno sulle sfide della cooperazione per lo sviluppo in Africa organizzato dalle due diocesi insieme all’Università di Teramo, ai comuni di Teramo e Lampedusa, e in collaborazione con il progetto Snapshots from the Borders. Il seminario, dal titolo La Carta di Teramo: opportunità e nuove strategie per lo sviluppo di un nuovo ecosistema per le nuove sfide della cooperazione in Africa, si svolgerà nei locali della sede dell’Area Marina Protetta dalle ore 10.00 alle 16.30.

«La cooperazione universitaria è una via straordinaria per proseguire nell’impegno che Papa Francesco ha avviato con la sua storica visita in queste terre l’8 luglio 2013» dichiarano alla vigilia dell’iniziativa l’arcivescovo di Agrigento Mons. Alessandro Damiano e il vescovo di Teramo-Atri Mons. Lorenzo Leuzzi. «La Chiesa – aggiungono i due presuli – è impegnata a promuovere nuove forme di collaborazione per favorire una nuova cultura dello sviluppo e incoraggia le istituzioni che saranno presenti a Lampedusa affinché, attraverso l’impegno delle realtà accademiche e dei centri di ricerca, si possano creare percorsi di formazione per le nuove generazioni capaci di generare crescita, pace e fratellanza. La Chiesa è chiamata a farsi carico di questa prospettiva. Questa esperienza che vivremo a Lampedusa sarà inoltre una piccola testimonianza in risposta all’invito della Conferenza Episcopale Italiana a dedicare una giornata di preghiera, il prossimo 11 luglio, in memoria dei migranti morti nel Mediterraneo e nelle rotte terrestri».

La Carta fu firmata dal rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola, dal delegato all’internazionalizzazione della Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI) Fabio Rugge e dal presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Da allora sono quasi 30 i rettori africani che hanno aderito ai principi della Carta, «il primo documento – precisa Dino Mastrocola – che promuove in maniera concreta iniziative e azioni di cooperazione paritaria, di pari dignità, con l’Africa, nella formazione e nella ricerca. Il futuro dell’Europa – ha aggiunto il Rettore – non può prescindere dall’Africa. Una nuova pagina, sincera e leale, nella storia dei due continenti, può e deve essere scritta partendo proprio dalle Università, luoghi di conoscenza e quindi bandiere di civiltà, nel senso più alto del termine. Sono orgoglioso che dal nostro Ateneo sia partito e si rafforzi il nuovo corso e che la Carta di Teramo rappresenti la pietra miliare di una nuova e illuminata cooperazione. Sono fiero che altre università italiane, a partire da quelle siciliane, abbiano espresso l’intenzione di firmare la nostra carta, così come molti comuni e realtà stanno costruendo una rete di appoggio esterno».

Il valore innovativo del documento è stato colto dal sindaco di Lampedusa Totò Martello che lo scorso novembre ha chiesto al rettore Dino Mastrocola di ospitare nell’isola siciliana una riunione della Conferenza dei Rettori Africani. «Ho avuto modo di apprezzare anche in occasione della mia visita a Teramo la scorsa settimana per il Meeting internazionale “La scienza per la pace” – ha dichiarato Martello – l’impegno e la volontà dell’Università di Teramo nel promuovere questo percorso di cooperazione. Lampedusa è pronta a dare il proprio contributo».

I lavori saranno introdotti dal rettore dell’Università di Teramo Dino Mastrocola, dal sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, dal sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, dal vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi e dall’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano. Interverranno il delegato della CRUI Maurizio Tira, il direttore generale del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione Giorgio Marrapodi, il delegato all’internazionalizzazione dell’Università di Teramo Paola Pittia, il rettore dell’Università di Ngozi (Burundi) Apollinaire Bangayimbag e Tumba Disashi dell’Università di Mbujimayi (Congo). Seguiranno tra gli altri gli interventi di Maurizio di Stefano, del Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti (ICOMOS); Webber Ndoro, direttore generale dell’ICCROM, l’organizzazione intergovernativa che opera al servizio dei suoi Stati membri per promuovere la conservazione di tutte le forme di patrimonio culturale; monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Migranti del Vaticano.

L’iniziativa potrà contare sul contributo, attraverso un videomessaggio, del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

 

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