Tortoreto, caso Saccuti: arriva la sentenza definitiva

Tortoreto. Due anni e 4 mesi di reclusione e un risarcimento in sede civile, per una somma di 500mila euro, immediatamente esecutivo.

 

Si chiude, almeno sul piano giudiziario, la vicenda di Pasqualino Saccuti, l’ex dirigente dell’ufficio finanziario del Comune di Tortoreto accusato per il maxi-ammanco delle casse comunali. Il pronunciamento, definitivo, è arrivato dalla Corte d’Appello di Perugia, competente per territorio, dopo il rinvio operato nel marzo del2019 dalla Corte di Cassazione. Va detto che Saccuti, era stato condannato in appello (nel 2018), con la conferma quasi in toto del pronunciamento del primo grado, a 4 anni e 11 mesi e al pagamento di una provvisionale, in favore dell’Ente, di 1,2 milioni di euro.

 

Che poi era la somma “distratta” dalle casse comunali in circa un decennio. I legali di Saccuti, però, hanno impugnato la condanna in Cassazione, che ha osservato alcuni aspetti con rinvio alla Corte di appello del capoluogo umbro. Per alcuni capi di imputazione è scattata la prescrizione: ossia per le vicende occorse prime fino all’aprile del2011 (la vicenda emerse nel 2012, con la storia del Suv). Per questo motivo la pena è stata ridotta ulteriormente a 2 anni e 4 mesi e ad una provvisionale di 500mila euro.

 

Su richiesta della parte civile, il Comune di Tortoreto, è stato disposto il sequestro conservativo dei beni dell’ex economo comunale.

Impostazioni privacy