Teramo, protesta (di pochi) per i ritardi nella ricostruzione FOTO

Sit in di protesta questa mattina di una cinquantina di persone davanti all’ufficio per la ricostruzione di Teramo.

La manifestazione, organizzata dall’associazione dei consumatori Robin Hood e dall’ex assessore Fracassa, ha avuto l’obiettivo di provare accelerare le procedure. Questa circostanza determinerebbe un rientro immediato per centinaia di famiglie, il ripristino di qualità della vita delle stesse, la normalizzazione del territorio e un contributo alle attività che ancora oggi resistono.

“Molte pratiche per danni lievi, TIPOLOGIA B, con interventi economici minimali garantirebbe tale risultato in tempi brevi – ha detto il presidente Pasquale Di Ferdinando – Questo è il nostro interesse unico, la tutela dei cittadini e delle attività economiche presenti sul territorio e a cascata il lavoro dei tecnici e delle imprese impegnate nella ricostruzione. Da una analisi del funzionamento dell’USR di Teramo, al momento della decisione di avviare una protesta pubblica, risultavano approvate solo cinque pratiche. Ad oggi sono diventate sette, un numero veramente minimo non giustificabile. La misurazione della qualità di un servizio avviene sui risultati dati e non dal monte ore dichiarato dal Dirigente sull’impegno per l’Ufficio. L’apertura dell’ufficio al pubblico, per poche ore in un giorno della settimana, senza tecnici e senza pratiche non agevola il lavoro dei tecnici e la velocizzazione di eventuali problematiche sulle pratiche. La protocollazione delle pratiche che non tiene conto del caricamento del sistema MUDE ed avviene dopo mesi dalla stesso, non danno segnali di trasparenza e rappresentano criticità”.

La richiesta di chi ha protestato è quella di maggiore trasparenza, dare priorità alle tipologie B, consentire ai tecnici un accesso di qualità agli uffici. L’obiettivo comune deve essere  far durare il meno possibile l’attesa dei cittadini.

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