Mosciano, anziano in difficoltà: ‘abbandonato dalle istituzioni’

Mosciano. “Mi sono deciso a scrivere, perché mi sento abbandonato e molto deluso dalle istituzioni e soprattutto dal comune di Mosciano Sant’Angelo dove attualmente risiedo”.

 

E’ la storia di Giulio un 70enne che vive a Selva Alta di Mosciano “e da circa un anno non sto molto bene, poiché sono alle prese con problemi di deambulazione accusando, altresì, una forte instabilità delle mie complessive condizioni di salute. Il mio quadro economico è peggiorato, la mia modesta pensione non mi permette di mantenermi, e sono costretto a più riprese a chiedere aiuto ai Servizi Sociali ed in particolare al Sindaco, per avere un’assistenza e per poter vivere con un minimo di dignità. Purtroppo, ad oggi, non ho avuto e ottenuto nulla; in particolare ho chiesto al Comune un po’di legna, che mi è stata negata, per potermi scaldare durante i mesi invernali trascorsi, mio malgrado, nella piena freddura tanto che, in tal senso, sono piuttosto preoccupato per il prossimo inverno sempre che riuscirò ad arrivarci”.

Trascorro le giornate in una profonda solitudine e il tempo libero viene percepito come “vuoto” alimentando un disagio psicologico che rischia di sfociare seriamente in ansia e depressione con tutte le conseguenze facilmente immaginabili.

“Il tempo passa – scrive ancora – e io mi sento abbandonato, vivo e mangio a volte un po’ di pane con sopra dell’olio a giorni alterni a causa delle mie gravi condizioni economiche. Ma ciò che più mi addolora e che nonostante abbia disperatamente sollecitato in più circostanze l’amministrazione comunale a voler provvedere, per quanto possibile, alle mie impellenti esigenze quotidiane la stessa, ancora oggi, non mi ha fornito alcuna risposta a riguardo sballottandomi da un ufficio all’altro e tra vari rimpalli di responsabilità avvertendo dentro di me un acuto senso di mortificazione. Nel frattempo, il mio calvario quotidiano continua a persistere e le mie certezze riguardo al mio futuro cominciano a vacillare tremendamente così come le mie residue speranze di sopravvivenza. Avverto verso di me tanta indifferenza e nel contempo, mi sono chiesto il perché il mio comune non riesce ad affrontare il mio drammatico caso senza, tuttavia avere al riguardo, alcuna plausibile risposta. Nel contempo non intravedo, purtroppo, la volontà di affrontare una volta per tutte i miei gravi problemi; in fin dei conti – mi sono detto – non ho chiesto di certo la luna ma semplicemente una soluzione adeguata alle mie necessità giornaliere e, a riguardo, mi sento considerato come un numero e non una persona certo con dei doveri, ma anche con dei sacrosanti diritti che mi sono stati sistematicamente negati.

Giulio lancia un appello alle istituzioni e, in particolare al Comune di Mosciano affinché si interessi concretamente “alla mia gravosa situazione che un domani potrebbe riguardare anche altre persone, ma che, per adesso, mi vede coinvolto direttamente. Nessuno dovrebbe essere lasciato da solo a fronteggiare i problemi dell’età che avanza. Aspetto risposte, e spero che comprendiate il mio sfogo e Vi chiedo, in questo senso di non dimenticarmi. Ripeto ho urgente bisogno di un sussidio che mi consenta di uscire dalla difficile situazione di disagio in cui vivo. La mia fragilità, in questo momento, può essere rappresentata come un vaso di cristallo, bello a vedersi e apparentemente integro, ma pronto a rompersi al primo scossone”

Ad ascoltare Giulio è stata l’organizzazione sindacale Cisal Teramo che ha promesso un aiuto e un sostegno “accendendo i propri fari puntati sugli sviluppi futuri della posizione a cui si trova l’anziano Giulio”.

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