La disavventura con l’Agenzia delle Entrate: l’ex commerciante rischia di perdere la casa

Sant’Omero. Le vicissitudini non sono finite e quella che sembrava essere una vicenda particolare, ma comunque acclarata nel suo sviluppo, ancora non si è chiusa.

 

E il protagonista della questione perderà probabilmente la sua casa all’asta.
Il racconto l’uomo, un ex commerciante di IPhone con l’estero, lo aveva già fatto un anno fa, per evidenziare il corto circuito che si era creato con l’Agenzia delle Entrate,
Da una cartella esattoriale da 1,2 milioni al pignoramento di una quota dello stipendio in piena fase pandemica.

E da quel momento l’incedere della burocrazia, non sempre precisa, ha generato altri effetti a catena.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha anche pignorato la casa del fratello dell’ex commerciante, socio accomandante della società finita nel mirino dell’accertamento, che però per legge non poteva essere fatto.

 

Dopo alcuni mesi l’Agenzia dell’Entrate ha tolto il pignoramento sulla casa e si è scusata dell’accaduto”, racconta l’uomo. “L’Agenzia dell’Entrate ha commesso un errore, ma dato che è un organismo statale non ha delle conseguenze. Invece per un errore di un singolo cittadino che può dimostrare che non ha rubato nulla con i documenti in possesso, deve venire perseguitato a vita togliendoli la libertà di vivere serenamente. Inoltre altro errore commesso dall’Agenzia dell’Entrate che il pignoramento sullo stipendio era bloccato per qualche mese a causa del covid, ma loro hanno continuato a prelevarlo sul mio stipendio e solo dopo ripetute email e perdite di tempo sono stati riaccreditati i soldi che avevano prelevato ingiustamente. (Secondo errore da parte dell’Agenzia dell’Entrate, ma anche in questo caso nessun procedimento nei loro confronti). A questo punto dovrò avvalermi della legge di sovraindebitamento 3/2012 in cui devo liquidare tutto il mio patrimonio e beni in mio possesso eccetto quelli necessari per il mantenimento della famiglia. In poche parole la mia casa verrà messa all’asta e quindi andrà persa. Un intera vita di sacrifici andata persa. Avrò perso la casa ma non la dignità. Lo Stato dovrebbe proteggere un cittadino che paga regolarmente le tasse e non distruggerlo”.

“A tutto questo voglio aggiungere che secondo loro l’Iva non pagata si aggirava intorno ai 500mila euro, poi con gli interessi e sanzioni si è più che raddoppiata, arrivando a oltre 1 milione di euro. Come gli usurai con interessi del 100% da pagare entro 5 giorni”.

Lo sfogo. “Tutti abbiamo diritto ad una seconda opportunità. La diamo ai delinquenti, agli omicidi, a chi commette reati contro i bambini e in tutto questo dovremmo sentirci in diritto di negare una seconda opportunità a chi si è trovato in difficoltà economiche? Chi commette un omicidio dopo 20 anni può rifarsi una vita (e ci sono stati moltissimi esempi in Italia), invece chi è stato vittima di un errore non da parte sua si vede costretto a essere perseguitato per tutta la vita e costretto a fare i conti per arrivare a fine mese per vivere degnamente. Mi vedrò pignorato anche la pensione. L’Agenzia dell’Entrate o lo Stato dovrebbe capire a volte le varie situazioni di ogni singolo cittadino perché i loro stipendi li paghiamo noi con le nostre tasse”.

Gestione cookie