Foce del fiume Tordino, tra oasi naturalistica e ponte in legno che cade a pezzi NOSTRO SERVIZIO

E’ considerato uno degli spazi in cui la natura negli ultimi anni ha modellato e ricreato l’habitat per molte specie di animali, soprattutto uccelli anche migratori, come cicogne, spatole, fenicotteri.

La foce del fiume Tordino accoglie un ecosistema affascinante e c’è chi da tempo si batte per trasformare questa zona in una oasi riconosciuta a tutti gli effetti. Come Sandro Brandimarte, presidente del Comitato del Quartiere Annunziata che con i suoi strumenti immortala la vita di questo ambiente. Anche se la quarantena ha di molto limitato i suoi spostamenti.

Serve una politica di tutela per questo tratto del fiume Tordino. Di oasi naturalistica si parla ormai da tempo. Ma la vicinanza con la Riserva Naturale del Borsacchio potrebbe di fatto impedirne una certificazione o comunque una delimitazione dei confini. Comunque l’oasi esiste già grazie al lavoro degli ambientalisti.

E negli ultimi 10 anni il numero delle specie animali è aumentato. Peccato per le pessime condizioni in cui versa il ponte il legno ciclopedonale sul Tordino. Cade letteralmente a pezzi e in diversi punti le assi di legno lamellare sono state divorate dalle formiche e da altri parassiti. La vegetazione si è impossessata del legno.

I lavori erano attesi per quest’anno visto che ci sono già i 300mila euro stanziati dalla Regione, consessi al Comune di Giulianova per la manutenzione straordinaria e ristrutturazione di tutto il ponte che collega col Comune di Roseto.

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