Covid 19, i sindacati dopo tavolo in Prefettura a Teramo: “Aspettiamo direttive”

Dopo il tavolo di monitoraggio attivato in Prefettura a Teramo, CGIL Teramo, CISL Teramo e UIL Teramo attendono direttive.

“Viste le finalità dell’incontro e quanto previsto dalle recenti circolari ministeriali, siamo certi che, nel monitorare le difficoltà economiche e sociali del nostro territorio, i temi del lavoro saranno stati ampiamente rappresentati e discussi – dicono Giovanni TimoteoFabio Benintendi e Fabrizio Truono – I presenti si saranno soffermati sulla drammatica condizione dei dipendenti dell’Atr e della Veco, sulle difficoltà con le quali continuano ad operare numerosi addetti nel mondo della sanità, del commercio, dei trasporti, dei servizi essenziali in genere. Sarà stato anche fatto un monitoraggio consapevole di come funzionano le norme di sicurezza e prevenzione da Covid-19 nei posti di lavoro e quanto le stesse trovino puntuale applicazione. Sicuramente si sarà affrontato il problema del pagamento degli ammortizzatori sociali e delle difficoltà che ci sono per garantire continuità reddituale a svariate centinaia di famiglie, a partire dalle difficoltà procedurali che stanno emergendo per usufruire delle anticipazioni bancarie. Siamo altrettanto sicuri, si saranno posti il problema di migliaia di lavoratori ( “improprie” p.iva, interinali)che, da qui a qualche settimana, rischiano di restare fuori dal mercato del lavoro senza alcuna  prospettiva”.

E ancora: “Certamente, il confronto sul tavolo prefettizio, su tutti questi temi che riguardano la vita e il il lavoro delle persone, avrà fornito indicazioni puntuali ed esaurienti che ci potranno essere utili, appena ci saranno fornite, per dare risposte e sostanza ai tanti, tantissimi interrogativi e bisogni che ci troviamo a raccogliere in abbondanza in questi giorni  di distanziamento sociale.  Vogliamo,  infine, rimanere tranquilli, soprattutto alla luce di ciò che abbiamo verificato in queste settimane, che nel discutere della corretta attuazione di quanto previsto dai provvedimenti governativi, sia stato  posto il problema di come affrontare la c.d. fase due, a partire dal pieno rispetto del protocollo del 14 marzo e, vogliamo rimanere fiduciosi che anche in questo caso, potremo conoscere al più presto l’impostazione e i programmi con i quali affrontare questa fase per acquisire le necessarie  sicurezze operative e poterle trasferire alle decine di migliaia di iscritti alle nostre organizzazioni”.                

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