Colonnella, cessione Atr. Di Murro: impegno a saldare gli arretrati ma occorre la collaborazione di tutti

Colonnella. L’impegno di saldare ai dipendenti le due mensilità arretrate. La volontà di sanare le pendenze con il personale, frutto dalla precedente gestione, sembra essere un obiettivo prioritario di Antonio Di Murro, l’imprenditore che ha rilevato l’Atr di Colonnella.

 

Il manager, in una nota, ribadisce la propria volontà alla vigilia dell’incontro con i sindacati, in programma il prossimo 17 settembre. Obiettivo, in ogni caso, che non può rimanere avulso dalla complessiva operazione di risanamento dell’azienda che opera nel polo del carbonio.

 

“Tale volontà”, scrive il nuovo presidente di Atr Group, “si concretizzerà entro tempi congrui, che saranno ancora più brevi se ciascuno farà la propria parte fino in fondo, come oggi peraltro sta avvenendo, per il miglior funzionamento possibile dell’Azienda stessa.

Sappiamo bene quanto questo territorio, e la stessa ATR, abbiano vissuto e stiano vivendo momenti difficili, tanto dal punto di vista industriale quanto sotto l’aspetto economico: ma ciò non deve mai minare quel rapporto di fiducia tra azienda e comunità, condizione indispensabile per la reciproca crescita. Di più: siamo fermamente convinti che soltanto attraverso il sostegno e la cooperazione di tutti gli attori in campo – impresa, management, lavoratori, organizzazioni sindacali e istituzioni – si possa mettere in sicurezza, per poi rilanciare, l’ATR e l’intero suo capitale umano, vero know-how di eccellenza dell’azienda, facendo fronte a tutte le pregresse situazioni debitorie, a cominciare ovviamente dagli stipendi arretrati e offrendo, quindi, al territorio un reale valore aggiunto”.

 

 

L’azienda, fa notare ancora Di Murro, sta tenacemente lavorando, giorno dopo giorno, per raggiungere tre obiettivi fondamentali: accrescere le commesse, creando utili; far fronte ai debiti – che purtroppo ammontano a cifre ben più consistenti rispetto a quanto sinora riportato dalla stampa; garantire alla forza-lavoro migliori condizioni economiche ed ambientali – un aspetto, questo, non certo di minore importanza – affinché la notizia che ATR ha pagato gli stipendi con regolarità non rappresenti più, appunto, una notizia, ma torni ad essere la semplice regola come in ogni rapporto di lavoro.

 

 

“L’animus”, prosegue Di Murro, “è quello di cambiare molte cose: l’intero sito produttivo sarà interessato da interventi strutturali importanti, fino a divenire una moderna realtà ecosostenibile, un ambiente confortevole in grado di produrre, in autonomia, i propri fabbisogni energetici, mediante tecnologie a basso impatto ambientale. Un’Azienda nuova, multisettoriale, nella quale la spinta competitiva riuscirà a superare le difficoltà esistenti.

Sappiamo che chiedere ancora pazienza ai nostri dipendenti significa chiedere molto: ma è pur vero che la nuova proprietà si è appena insediata e che, se ha deciso di investire in ATR, lo si deve al fatto che crede fermamente nella sua possibilità di ripresa e nell’indiscutibile qualità del personale operante in azienda. Ma occorre remare tutti nella stessa direzione”.

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