Colonnella, cattivi odori: prescrizioni non rispettate. Serve un riesame dell’autorizzaizone ambientale

Colonnella. Un riesame dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) perché la Stam, l’azienda della zona industriale di Colonnella al centro di un lungo contenzioso per i cattivi odori, non ha ottemperato a tutte le prescrizioni imposte dalla Regione, che poi dovevano essere perfezionate entro la fine di ottobre.

 

Il fatto nuovo emerge dall’accesso agli atti che l’On. Fabio Berardini ha effettuato all’Arta e all’esposto che lo stesso parlamentare ha inviato alla Procura. Va detto che la questione era stata oggetto di un’interpellanza ieri, in consiglio regionale, illustrata da Dino Pepe. La Regione ha prodotto a sua volta una risposta scritta nella quale si evidenzia che l’agenzia regionale per la tutela ambientale ha richiesto un immediato riesame dell’autorizzazione in possesso dell’azienda che lavora fanghi di depurazione.

Le carenze. La Stam, in base alla documentazione non ha ottemperato alle seguenti prescrizioni:

  1. Dotare la condotta di adduzione di un sistema per il rilevamento in continuo di temperatura e umidità degli effluenti; tali parametri devono essere registrati ed archiviati digitalmente;

 

  1. Dotare il presidio depurativo di un sistema di controllo automatico della portata di aspirazione di tipo feedback in base ai parametri di processo (umidità, temperatura, quantità di rifiuti,..);

Eseguire controlli a monte del sistema di abbattimento (scrubber + biofiltro) e intermedi (tra scrubber e biofiltro) di portata, umidità, NH3, COT;

 

  1. Dotare il biofiltro di strumentazione automatica per la misura della temperatura, dell’umidità superficiale e del pH (nei pozzetti di raccolta del percolato); tali parametri devono essere registrati ed archiviati digitalmente;

 

  1. Installare contatori volumetrici del consumo di acqua al reintegro e allo spurgo dello scrubber e in corrispondenza della condotta dedicata

all’umidificazione del biofiltro;

 

  1. Eseguire controlli del contenuto di AMMONIACA nell’acqua dello scrubber;

 

Viste le gravi inottemperanze mi aspetto che la Regione Abruzzo”, scrive  Berardini in una nota, “avvii immediatamente la revisione dell’Autorizzazione ambientale anche alla luce del sopralluogo effettuato dall’ARTA Abruzzo presso la Ditta STAM in data il 29 luglio 2020 che ha portato ad una ulteriore comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica.

In quella occasione, infatti, è stato eseguito il campionamento del compost dal cumulo situato nella zona della macchina pellettatrice. Il campionamento è stato eseguito tramite metodo descritto nel Manuale ANPA 03/2001. È stata rilevata, tramite sonda termometrica fornita dal gestore, la temperatura all’interno dello stesso cumulo che è risultata essere pari a 68 °C, eccessivamente alta per un prodotto stabilizzato.

Dalle analisi parziali effettuate sul materiale emerge il superamento dell’Indice di respirazione dinamico potenziale (IRDP) determinato secondo la norma UNI 11184:2016. Il valore analitico riscontrato è stato di 1929 ± 599 mgO2*kgSV-1*h-1 ben oltre il valore limite di 800 mgO2*kgSV-1*h-1, fissato dalla D.G.R. 1244/2005 e dall’A.I.A.”.

Impostazioni privacy