Alba Adriatica, vicenda Gattopardo. Città Viva: la tesi dell’amministrazione non convince

Alba Adriatica. La tesi sostenuta dall’amministrazione comunale (e in particolar modo dal vicesindaco Alessandra Ciccarelli) sull’affaire Gattopardo non convince il gruppo di minoranza Città Viva, che per primo aveva sollevato il caso legato al cambio di destinazione d’uso dei locali della storica Villa Chiarugi.

 

“Nella nota diffusa dall’amministrazione”, scrivono i consiglieri di Città Viva, “si parla di una istruttoria procedimentale che nulla ha a che fare con l’immediata esecutività dell’atto inoltrato, e cioè il cambio di destinazione d’uso dell’immobile.

Ciò significa che a tutt’oggi l’attività continua a essere svolta in un locale privo dei requisiti. Siccome siamo convinti che non si stia facendo, da parte dell’amministrazione comunale, un tentativo intenzionale di prendere tempo per consentire ai gestori della discoteca di terminare la stagione con le serate, dobbiamo dedurre che vi sia molta impreparazione.

Fermare la movida molesta. “La compagine amministrativa”, proseguono gli esponenti di Città Viva (Giuliano De Berardinis, Gianfranco Marconi e Ambra Foracappa, 2prendendo i provvedimenti del caso, avrebbe un’ulteriore opportunità per limitare ed intervenire sulla movida violenta. La scelta, invece, è quella di consentirla aggrappandosi a cavilli e iter amministrativi che tra l’altro non inficiano assolutamente la immediata esecutività dell’atto che ha cambiato di fatto la destinazione d’uso dell’immobile da locale commerciale a magazzino”.

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