Tartarughe a Roseto: il commento dei vongolari

tartarughecogevoRoseto. “L’evento raro e meraviglioso accaduto a Roseto degli Abruzzi ci incoraggia a proseguire la strada intrapresa da anni e ci invoglia a migliorare le politiche di pesca già adottate in passato. Ciò che evidenzia Fabio Vallarola, direttore della Area Marina Protetta Torre del Cerrano, in occasione della nascita delle Caretta- caretta, sulla tutela dei fondali, è una politica già adottata dalle vongolare del comparto teramano pescarese”. Lo ha dichiarato Walter Squeo della Cogevo, consorzio dei vongolari che già in passato si è reso protagonista per il salvataggio in mare di una tartaruga.

“La pesca con mezzi sempre più sostenibili per l’ambiente, orari di pesca diurni, quantitativo limitato alla richiesta di mercato, la chiusura di settori per il ripopolamento, la consulenza da parte di enti, le uscite in mare concentrate solo in determinati giorni della settimana, mesi di chiusura totale della pesca, sono solo alcune delle strategie ambientali adottate dal Cogevo vongole Abruzzo. Tutto ciò – spiega il rappresentante dei vongolari – non ha recato nessun disturbo ad una tartaruga in via d’estinzione Caretta Caretta di scegliere come zona di nidificazione un luogo antropizzato e aperto alla pesca oggi come vent’anni fa, data presunta in cui questa tartaruga nacque e dopo tanti anni è ritornata sulla sua spiaggia natale in tutta sicurezza per depositare le sue uova. La mancanza di dialogo tra gli enti costituenti il parco e il Cogevo negli anni precedenti l’istituzione della A.M.P. purtroppo ha portato il settore ad un fermo pesca prolungato e 300 famiglie ad un’assenza di reddito, infatti nella nostra turnazione avremmo dovuto pescare in questi mesi nel settore occupato dal Parco. Ad oggi siamo ancora  in attesa di incontrare organi competenti per trovare una soluzione che possa far coesistere il mestiere del pescatore, a cui sono attribuiti parte dei meriti dello sviluppo costiero negli anni addietro, e il neonato Parco del Cerrano. Nonostante ciò – conclude Squeo – la nascita delle piccole testuggini al di fuori del parco ci rallegra e ci fa continuare ad andare avanti con il nostro buon senso. Ringraziamo i volontari e ricercatori del centro studi cetacei, Adriano De Ascentiis direttore del Parco dei Calanchi per averci permesso di stare vicino a loro durante la schiusa delle uova”.

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