Centro antiviolenza La Fenice: la Bpa risponde all’appello della Provincia. E stanzia duemila euro

ViolenzaTeramo. Passa attraverso una sponsorizzazione di 2 mila euro il sostegno della Banca dell’Adriatico al  Centro Antiviolenza La Fenice.

L’appello lanciato dal vicepresidente della Provincia Renato Rasicci per mantenere aperto il Centro (avviato con fondi della Regione nel 2008 e poi dal 2009 sostenuto solo dalla Provincia e dalla Fondazione Tercas che nel 2009 ha contribuito con  15 mila euro) anche attraverso forme di sovvenzioni e contributi da parte di organismi pubblici, in primis Comuni, e privati non è caduto nel vuoto.

“Ringraziamo la Banca dell’Adriatico che è la prima ad intervenire” ha commentato Rasicci “ma siamo in contatto anche con altri Istituti di Credito. C’è da registrare, inoltre, la solidarietà del Prefetto, Valter Crudo, che in una nota ufficiale ai Comuni e alle istituzioni teramane ha invitato a sostenere economicamente l’attività del Centro Antiviolenza e quello di altre associazioni di volontariato che operano a favore dei disabili”.

Il Centro Antiviolenza, come altri servizi dell’ente, erano supportati da collaboratori della Teramo Lavoro – due assistenti sociali, due psicologhe e un avvocato – e il mancato rinnovo della convenzione con la società in house a causa della momentanea mancanza di risorse sui capitoli di bilancio ha messo in crisi l’attività. Oggi il Centro rimane aperto al pubblico solo due giorni alla settimana e solo grazie all’attività di volontariato – a titolo gratuito – svolta dall’associazione Iris.

“Il Centro antiviolenza” conclude Rasicci “svolge un servizio fondamentale all’interno della Rete provinciale antiviolenza ed è inserito nella Rete nazionale dei centri istituiti dal Ministero delle Pari Opportunità, serve a tutto il territorio perché gestisce casi delineati in tutti i Comuni: mi auguro che altri seguano l’esempio della Banca dell’Adriatico. Noi dal canto nostro parteciperemo con dei progetti ai bandi che la Regione si appresta a fare a beneficio dei Centri antiviolenza ma, certo, ci vorrà un po’ di tempo”.

 

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